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“Splendore”, l’ultimo libro di Margaret Mazzantini

  Definire Splendore un libro sull’amore omosessuale e sull’intolleranza sarebbe riduttivo, è semplicemente un libro sull’amore. Forse addirittura sui sentimenti in genere, sulle motivazioni complesse e difficilmente decifrabili delle nostre scelte, sulla tortuosità dei percorsi umani. Guido e Costantino – il ragazzo di buona famiglia e il figlio dei portieri – amano anche le rispettive mogli, i figli, gli amici. Sono diversi, non potrebbero esserlo di più – sofisticato e intellettuale Guido, carnale e concreto Costantino – eppure il loro legame, vissuto in segreto, sopravvive a lunghi anni di separazione, a eventi drammatici, trasformandosi, adattandosi, vacillando senza mai venir meno del tutto, nemmeno quando le circostanze avverse sembrano avere la forza di reciderlo definitivamente.

  I personaggi che attorniano i due protagonisti non sono semplici comparse, hanno – tutti  – la capacità di imprimersi nella mente del lettore, di farsi ricordare per la loro dolente umanità, per la fragilità o la forza e, più spesso, per la mescolanza di fragilità e forza che conferisce loro autenticità e spessore.

  Guido e Costantino attraversano la vita con passo differente. Il primo deposita le sue ubbìe in una Londra colorata che lo accoglie materna, si conquista un’esistenza serena e stabile accanto a Izumi, la serafica moglie giapponese, e a Leni, la bellissima figlia di lei che dà modo a Guido di sperimentare una paternità piena e felice. Costantino sposa una donna semplice e forte, consegue il benessere lavorando duramente nella Roma in cui è cresciuto, assiste con tenerezza Giovanni, il figlio disabile. Sognano cose diverse, eppure concepiscono un sogno comune. Ciò avviene in quella terra di mezzo (una delle terre di mezzo che attraversiamo durante la nostra esistenza) in cui la giovinezza trascolora nella maturità e già si intravede la vecchiaia ancora distante. Ma un violento, improvviso urto contro la brutale realtà scompagina i progetti dei due amanti clandestini che clandestini vorrebbero non essere più. Il loro coming out è involontario, deciso dalle circostanze, eclatante; gli equilibri familiari e sociali, lo stesso legame segreto che accompagna Guido e Costantino dall’adolescenza ne escono sconvolti. Anche in questa circostanza, i due protagonisti avranno reazioni diverse, troveranno  vie d’uscita dall’angoscia e dal disagio differenti fra loro e sopravvivranno, ciascuno a suo modo.