Scrittrice romana già apprezzata dal pubblico, Chiara Gamberale torna alla ribalta sugli scaffali delle librerie col suo nuovo libro, “Per dieci minuti”. Scritto in modo semplice, rimane molto fluido alla lettura. Un romanzo per tutte le età, che farà riflettere sull’importanza della Vita, ma soprattutto sula necessità di amare se stessi prima di poter assaporare a pieno l’essenza dell’esistenza.
Non si parla di una vera e propria storia ma è una sorta di diario che Chiara scrive per un mese e nel quale annota ogni giorno una nuova azione da compiere, una qualsiasi cosa mai fatta nei suoi trentacinque anni di vita.
“Per un mese, a partire da subito, per dieci minuti al giorno, faccia una cosa che non ha mai fatto”. Questo è il suggerimento dell’analista, la dottoressa T.
Chiara sta affrontando un periodo difficile della propria vita. Il marito l’ha lasciata. Da un giorno all’altro, durante un master a Dublino, le aveva comunicato la sua indecisione e che avrebbe preso “un’aspettativa dal suo lavoro e dal loro matrimonio”. Nel frattempo il direttore del settimanale, presso il quale teneva uno spazio dedicato alla cucina, aveva sostituito la sua rubrica con la posta del cuore di una certa Tania, uscita da poco dal Grande Fratello.
Questi sono i momenti della tua vita in cui tutte le certezze svaniscono da un momento all’altro. Un matrimonio fallito, un amore non corrisposto, un lavoro perso e Chiara non riesce a riprendersi. Un giorno la tua vita è tutta rosa e fiori e ti senti la donna più fortunata della terra e il giorno seguente il mondo ti crolla addosso.
Cosi senza neanche pensarci Chiara inizia questo gioco e per dieci minuti al giorno cerca e improvvisa azioni mai fatte prima. Alcune più ridicole come quella di mettersi un orrendo smalto fucsia che la fa tornare con i pensieri ai tempi del liceo, si segna in palestra o addirittura si reca alla laurea di una sconosciuta. Visita il mercatino dell’usato o fa shopping all’Ikea. Ogni giorno Chiara si riscopre e si distrae da quel dolore che le impedisce di vivere.
Dieci minuti al giorno. Per un mese. Dieci minuti per ricordarsi che deve vivere. Dieci minuti soltanto per compiere azioni folli e fuori dalla solita routine. Solo dieci minuti per ricordarsi che lei è ancora viva e che merita un’altra possibilità.
“Non ho più un amore. Non ho più una casa che sento davvero mia, non ho più un lavoro che mi piaceva. Non ho un perno: ecco. Ma la vita che gira attorno a questo perno che non c’è, forse, non è poi così male.” E la dottoressa le risponde: “Vede Chiara, è proprio la vita l’unico perno possibile, è perno e ruota insieme, la vita”.
L’errore di molte persone è quello di impostare il perno della loro vita su altri individui. Quando questi vengono a mancare ci si sente improvvisamente persi o vuoti. Si smarrisce la voglia di vivere e tutto perché non si capisce che la priorità assoluta arriva dall’amore verso se stessi, la comunicazione con il proprio io senza la quale è impossibile comunicare con l’esterno.
Chiara non dimentica il dolore perché questo si cicatrizza dentro e non si può rimuovere. Impara non solo a conviverci ma ricomincia a vivere senza che questo possa essere per lei un impedimento alla felicità. La vita è fatta di ostacoli e di delusioni ma resta comunque il dono più grande che abbiamo. È una sola e va vissuta senza rimpianti!
William Schwenck Gilbert diceva che “ la vita è un plumcake pieno di uvette”…sta a te decidere come gustartela!