Il lettore è notoriamente conosciuto per i giovamenti che trae dall’attività che lo caratterizza come tale. Ma, spesso, deve fare i conti con problemi di tipo logistico: non sempre, infatti, può soddisfare il suo desiderio impellente di consumare volumi uno dopo l’altro a causa del loro alto prezzo. Se attende con ansia l’uscita di un libro che aspetta da tempo, talvolta deve aspettare che ne passi dell’altro, e “accontentarsi” delle altre possibilità che gli vengono messe a disposizione. Ebbene sì, chi legge per passione e con dedizione saprà a cosa ci riferiamo.
Eppure, non sempre i percorsi non ancora tracciati sono nebbiosi come pensiamo. La notizia è che a partire dal 2014, saranno elargite delle agevolazioni proprio alla categoria dei lettori. Secondo l’ultima legge approvata dal governo italiano, sarà possibile beneficiare di uno sgravo fiscale pari al 19% della cifra spesa in acquisti librari, per giungere ad una soglia annuale di duemila euro. Chiaramente saranno interessati anche gli altri protagonisti di questo mercato così ricco ma anche così povero, vale a dire librai ed editori.
Nel DDL sullo sviluppo all’articolo 17 si afferma:
“La norma mira a favorire una maggiore diffusione della lettura dei libri, prevedendo a tal fine una detrazione fiscale pari al 19% del prezzo di acquisto da parte del consumatore finale munito di idonea documentazione fiscale. È previsto che con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da emanare entro 30 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, siano definite le modalità per usufruire della detrazione d’imposta e per la comunicazione delle spese effettuate, ai fini delle verifica di capienza dei fondi annualmente disponibili, la documentazione fiscale che deve essere rilasciata dal venditore, nonché il regime dei controlli sulle spese. Il comma 5 individua un’idonea copertura finanziaria per la misura prevista.”
Dunque, scontrini alla mano d’ora in poi.
Quel che viene da chiedersi è se sia effettivamente l’unico modo, questo, per sconfiggere una crisi che ormai da anni imperversa nel campo librario. L’unico incentivo ad acquistare più libri è davvero un prezzo più basso?
Gli interrogativi nascono com’è naturale che accada, ma questo non toglie che si tratta di una piccola pietra da incastrare nel mosaico del nostro Paese. I lettori forti saranno entusiasti che venga finalmente riconosciuto loro il valore che meritano. È da tempo immemore che ci si lamentava di non veder mai attribuita loro una piccola medaglia da parte della nostra classe politica, che pare abbia invece scelto la strada giusta.
E chissà che questo non diventi motivo di attrazione anche per coloro che fino ad ora non sono stati particolarmente attratti dal meraviglioso mondo della letteratura. Si spera in un effetto domino, ovviamente.
Quale occasione migliore di questa, allora, per correre in libreria ad acquistare Zero zero zero, di Roberto Saviano? O Il gioco di Ripper, di Isabel Allende? O, ancora, Storia di un corpo, di Daniel Pennac? (I lettori più attenti sapranno che la copertina rivela un prezzo forse un po’ troppo alto per alcuni di loro.)