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Libri e parole del 2013

L’inizio del nuovo anno ci porta inevitabilmente a tirare le somme di quello appena terminato. Per questo motivo negli ultimi giorni ad attirare la mia attenzione sono state notizie riguardanti sondaggi e classifiche su parole più usate e di libri più venduti.

Per quanto riguarda il mondo dell’editoria italiana, nonostante sia una fetta di mercato notoriamente in crisi, è interessante notare nelle classifiche due particolari caratteristiche.

La prima riguarda la tipologia dei bestseller che hanno segnato il 2013, un insieme di volti maschili e più che noti al pubblico, nomi che fanno emergere con sorpresa l’assenza di sorprese. Le case editrici nel 2013 si sono affidate infatti ad un prodotto già testato e riuscito che ha lasciato grande spazio a nuovi esperimenti, permettendo agli editori per certi versi di rilassarsi sulle vendite. La classifica natalizia infatti ci faceva scegliere tra il thriller ben congeniati di Dan Brown, i percorsi della cocaina di Roberto Saviano, le storie di Fabio Volo che riesce sempre a collegarsi ai gusti del grande pubblico, e i racconti afgani di Hosseini.

La seconda caratteristica di questo 2013 a guardare le classifiche è un certo ritorno alla letteratura italiana nei vari generi, possiamo infatti di nuovo citare Roberto Saviano, Fabio Volo, Andrea Camilleri e Alessandro Baricco, nomi che comunque ci ricollegano al discorso di cui si è parlato sopra, nomi e volti noti che nei propri scritti fanno uso di un impianto narrativo già studiato, già visto , già letto.

Nonostante la tendenza anglofila sembri leggermente attenuata, l’editoria italiana, non riuscendo a sperimentare nuove forme e a sviluppare nuove tendenze, continua ad attraversare un momento di crisi non solo a livello economico ma anche a livello culturale. E infatti crisi rientra proprio tra le parole che hanno marchiato anche l’appena concluso 2013.

Tra le parole più di moda e più utilizzate di quest’anno ci sono infatti vocaboli che si rifanno all’ambiente politico-econimico. Troviamo infatti la parola decadenza, per la vicenda di Berlusconi,  ma anche redditometro, costituzione e forconi, appena tornata alla ribalta per le manifestazioni che attraversato recentemente tutta l’italia.

La cronaca del 2013 ci ha anche portato a contatto diretto e costante con le parole baby squillo e femminicidio, argomento cardine dei giornali degli ultimi mesi. In voga tra i giovani invece stravincono parole nuove e di tendenza come whatsappare, che si riferisce all’utilizzo della famosa applicazione di messaggistica, e twerking, movimento delle natiche che ha fatto la notorietà della cantante Miley Cyrus. Tra le novità giunte a noi proprio al termine dell’anno arriva invece la parolina selfie, termine americano assegnato alla ormai utilizzatissima foto scattata e se stessi, costume in voga soprattutto tra le star hollywoodiane.

Come ho detto la fine dell’anno ci porta a pensare a ciò che ci lasciamo alle spalle, ma questo soltanto per i primi giorni del nuovo anno, giusto il tempo di imparare a scrivere 2014 senza correggere ogni volta  il tre in un quattro.