È tardi, diceva correndo il Bianconiglio. No, scherzo: non potrei mai iniziare a parlare seriamente tirando in ballo il Bianconiglio. Però è tardi, è tardi davvero. È tardi, ma per cosa? Ma per tutto! È sempre tardi o almeno così dovrebbe sempre essere. Dovremmo sempre essere in ritardo per qualunque cosa, vivremmo meglio. Non tardi nel senso che ansia, ho fatto tardi!, vediamo di muoverci, ma soltanto vediamo di muoverci e poi basta. ALT!: non voglio di certo spronare la gente a fare tardi agli appuntamenti, intendiamoci: con questo non giustifico colei che mi fa scontare la mia atavica puntualità. Per tardi, più chiaramente, intendo l’attimo in cui ormai il tempo è andato e ne si prende coscienza: si diventa frenetici, instabili, si tenta di condensare in pochi minuti tutto il tempo perduto per ore. E ci si riesce. Inspiegabilmente ogni molecola del corpo inizia a scuotersi e correre tanto velocemente da battere sul tempo il tempo stesso. Ecco: se fossimo sempre in ritardo senza esserlo davvero, se fosse sempre e sempre tardi per tutti, non avremmo più occasione di dubitare, e tra l’uovo di oggi e la gallina di domani certamente scarteremmo entrambi, ben sazi della frittata di ieri.
(Photo by nerdontheinside)