Dicono alcuni che amore è un bambino
e alcuni che è un uccello,
alcuni che manda avanti il mondo,
e alcuni che è un’assurdità,
e quando ho domandato al mio vicino,
che aveva tutta l’aria di sapere,
sua moglie si è seccata e ha detto che
non era il caso, no.
Assomiglia a una coppia di pigiami,
o al salame dove non c’è da bere?
Per l’odore può ricordare i lama,
o avrà un profumo consolante?
E’ piangente a toccarlo, come un pruno,
o lieve come morbido piumino?
E’ tagliente o ben liscio lungo gli orli?
La verità, vi prego, sull’amore.
I manuali di storia ce ne parlano
in qualche noticina misteriosa,
ma è un argomento assai comune
a bordo delle navi da crociera;
ho trovato che vi si accenna nelle
cronache dei suicidi,
e l’ho visto persino scribacchiato
sul retro degli orari ferroviari.
Ha il latrato di un alsaziano a dieta,
o il bum-bum di una banda militare?
Si può farne una buona imitazione
su una sega o uno Steinway da concerto?
Quando canta alle feste, è un finimondo?
Apprezzerà soltanto roba classica?
Smetterà se si vuole un po’ di pace?
La verità, vi prego, sull’amore.
Sono andato a guardare nel bersò;
lì non c’era mai stato;
ho esplorato il Tamigi a Maidenhead,
e poi l’aria balsamica di Brighton.
Non so che cosa mi cantasse il merlo,
o che cosa dicesse il tulipano,
ma non era nascosto nel pollaio,
e non era nemmeno sotto il letto.
Sa fare delle smorfie straordinarie?
Sull’altalena soffre di vertigini?
Passerà tutto il suo tempo alle corse,
o strimpellando corde sbrindellate?
Avrà idee personali sul denaro?
E’ un buon patriota o mica tanto?
Ne racconta di allegre, anche se spinte?
La verità, vi prego, sull’amore.
Quando viene, verrà senza avvisare,
proprio mentre mi sto frugando il naso?
Busserà la mattina alla mia porta,
o là sul bus mi pesterà un piede?
Accadrà come quando cambia il tempo?
Sarà cortese o spiccio il suo saluto?
Darà una svolta a tutta la mia vita?
La verità, vi prego, sull’amore.
Wystan Hugh Auden
Un appello sincero. Basta con le teorie, c’è bisogno di concretezza.
Wystan Hugh Auden è stato un poeta britannico, tra i più importanti e ricordati del XX secolo. Scomparso nel 1973, ha dato vita ad una poesia d’avanguradia, che da un lato conosce un impegno civile e ideologico maturato anche a seguito della sua partecipazione alla guerra civile spagnola, ma che dall’altro matura in segno morale e religioso col passare degli anni.
In questi versi si parla d’amore. Pertanto, se uno volesse fare un discorso concreto su questo, che cosa dovrebbe dire? Qual è la verità sull’amore? Il nostro poeta compone una poesia che è una serie di interrogativi, per certi versi retorici, per altri versi sorprendenti. È alla ricerca dell’ oggettività.
Attraverso una lucida e, se vogliamo, fredda analisi Auden cerca di indagare il significato autentico dell’amore. Sembra dire basta a tutte le banalità, alle cose dette e non realizzate. C’è bisogno di qualche certezza. Come si capisce che è amore? Quali sono le sue peculiarità? Sarà davvero quel fulmine a ciel sereno di cui tutti parlano?
L’argomento amore, si sa, è sulla bocca di tutti: dagli ambienti più colti alle navi da crociera. Vuoi sulla base della propria esperienza, vuoi per commentare le vicende di altri, ognuno ha cercato di dare una definizione di questo sentimento, ognuno si è fatto filosofo dell’amore. L’amore è la combinazione di cose diverse, di sensazioni reali e idealizzate. L’amore è tutto quello che è stato detto e tutto quello che ci sarà da dire.
Se mai ci fosse verità sull’amore, essa sarebbe sempre relativa alla personalità e alle emozioni di ciascuno.
Il problema principale, ma nodale, sta nello scopo stesso. Come possiamo pretendere di dare una definizione a un sentimento che per antonomasia sfugge a qualsiasi categorizzazione? In che modo possiamo dire con certezza e assoluta sicurezza l’amore è questo e non è quell’altro?