«Ovunque l’uomo porti il suo lavoro, vi lascia anche qualche cosa del suo cuore»
Henryk Sienkiewicz nacque il 5 maggio 1846, a Wola Okrzejska (Polonia), da una piccola famiglia di proprietari terrieri. Nel 1866 il padre perse tutti i possedimenti e pertanto la famiglia fu costretta a trasferirsi a Varsavia, dove Henryk studiò letteratura e storia presso la Szkola Glovna. Nel 1871 egli lasciò l’università senza laurearsi e cominciò a scrivere articoli di critica letteraria, in cui era molto evidente l’influenza del Positivismo, tanto che frequenti sono gli elogi dell’autore ai progressi effettuati dalla scienza in quegli anni. Nel 1872 scrisse il primo romanzo, Invano, opera politicamente impegnata e in seguito pubblicò numerosi articoli di critica sociale e satira contro il parassitismo dell’artistocrazia.
Tra il 1873-1876 uscì la raccolta di novelle Note umoristiche dalla cartella di Worszytta, mentre, con le novelle Il vecchio servitore e Anna, Sienkiewicz ottenne un ampio successo di pubblico. Tra il 1876 e il 1878 l’autore viaggiò negli Stati Uniti come corrispondente della Gazzetta polacca: quest’esperienza si concretizzò in una serie di articoli, Lettere di Viaggio, che egli inviò ai giornali polacchi. Successivamente, dopo un lungo soggiorno a Parigi, Sienkiewicz tornò in Polonia e maturò un distacco dalle istanze progressiste a cui si era accostato in gioventù, diventando politicamente un conservatore. Nel 1879 fondò il quotidiano La parola e pubblicò una serie di racconti brevi di successo (Per il pane, Janko il musicista, Dal diario di un maestro di Poznan).
Tra il 1880 e il 1888 l’autore compì approfondite ricerche nel campo della storia e del folklore relativi alla sua nazione; da questi studi nacque la trilogia pubblicata a puntante (Il diluvio, Col ferro e col fuoco e Il signor Wołodyjowski) che, per il nazionalismo e la spinta all’indipendenza, ebbe un’ampia diffusione in tutto il territorio polacco. Il viaggio in Africa compiuto nel 1892 fornì a Sienkiewicz la materia per le Lettere dall’Africa e per il romanzo Per deserti e foreste.
Tuttavia, fu grazie ad un viaggio in Italia che lo scrittore ebbe l’ispirazione per Quo Vadis? (1896), romanzo con cui si affermò indiscutibilmente nel panorama letterario di quegli anni. Nel 1905, infatti, egli ottenne il premio Nobel per la Letteratura, per le notevoli qualità epiche della sua scrittura; successivamente pubblicò la raccolta di racconti Due prati e il romanzo Il vortice (1907). Sienkiewicz morì a Vevey il 5 novembre 1916.