Le ragazze felici non interessavano a Gianni. Se lo erano anche senza di lui, allora non serviva a niente. Una ragazza felice è contenta di quello che c’è mentre lui preferiva le ragazze nostalgiche per quello che non c’era, di modo che potessero cercarlo insieme, trovandosi e cercando ancora.
Malinverno di Fabio Lubrano è stata una scoperta inaspettata e bellissima. Curiosando nella Rete, mi sono imbattuta in questo romanzo riproposto da poco in versione ebook e ho deciso di acquistarlo. Da subito mi ha stupito la scrittura spontanea e brillante; andando avanti nella lettura, mi sono resa conto che era davvero molto tempo che non leggevo un libro così divertente!
La trama è tanto semplice quanto insolita: Gianni è uno studente universitario svogliato, che vive da solo con i suoi genitori. Un giorno questi gli comunicano che se ne stanno andando di casa per andare a vivere in una casa di campagna acquistata poco prima. Gianni rimane ovviamente sconvolto, e non manca di far notare che di solito sono i figli ad andarsene di casa, non i genitori. Il ragazzo rimane così da solo: sopravvive grazie ad assegni regolari dei genitori, non va all’università e non lavora. Si sente estremamente solo.
Ciò che rende davvero unico questo romanzo è la presenza di personaggi costruiti benissimo (a partire dallo stesso protagonista, che chiede continui consigli esistenziali al rubinetto del bagno e alle piante di casa, le quali gli rispondono anche molto saggiamente). Il migliore, e unico, amico di Gianni si chiama Veleno, ma non è ben chiaro il motivo per cui gli è stato dato questo soprannome, e sono in pochi a sapere come si chiami veramente. Veleno è sempre a caccia di ragazze; tenta di coinvolgere Gianni nella sua ricerca, facendogli conoscere Venere. Per Gianni è amore a prima vista. Anche per lei?
Gli incontri di Gianni si rivelano sempre singolari, a partire dal vicino di casa Giovanni, che vaga per il paese ogni giorno gridando a tutti di stare molto calmi, perché Loro li stanno osservando, ma senza chiarire chi siano questi Loro. Suo figlio, don Mauro, è il parroco irriverente che gira sempre con un fucile, deciso a uccidere Dio. E poi c’è Mario, convinto di essere fidanzato con una ragazza, Marta, che in realtà non esiste.
Malinverno è un romanzo spassoso ma capace di interessanti spunti di riflessione, che mostrano una visione del mondo decisamente nostalgica. In particolare mi ha colpito la parentesi sull’Etica dei pinguini (contenuta nel libro che Giovanni ha scritto e regalato a Gianni per Natale), che si conclude così: “il bene, per essere davvero tale, non si deve scegliere: si deve vivere in maniera naturale, senza neanche sapere che c’è”.