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Ma quale amore

Amore. Non esiste tema più sdoganato di questo. Ogni cosa è impregnata di quel sentimento da tutti agognato, da pochi fortunati vissuto, dai più tormentati respinto. Tutti ne parlano, senza dubbio. E non soltanto poveri adolescenti tra i banchi di scuola. No, diventa argomento di discussione filosofica, letteraria, pubblicitaria, e chi più ne ha più ne metta.

Chi lo racconta nelle proprie canzoni, lo descrive in un milione di modi diversi: è come l’alta marea di Venditti, è come il pensiero di Ligabue, è come la luce degli occhi della Nannini. Sembra l’unico motore del mondo.

Ma non finisce qui. Tutta una trafila di pubblicità tenta di vendere prodotti
per gli innamorati,
per far innamorare,
per chi è stato innamorato e adesso non lo è più,
per far disinnamorare (addirittura).

Che siano cioccolatini o vacanze, vestiti o cene, qualsiasi cosa diventa vendibile quando è l’amore a tenere le fila.

Le sorprese migliori però, dal mio punto di vista, sono quelle che riservano le librerie. Per i più impavidi di cuore, c’è di solito una sezione apposita dedicata alla materia, ma esistono poi tutta una serie di esemplari sparsi lungo l’intero perimetro, cosicché ogni scaffale abbia il proprio esponente della categoria. Quel che emerge con più evidenza, in fase preliminare, è la copertina sgargiante, color pastello, che ritrae modelle in pose artificiose e sorrisi smaglianti; a seguire, il titolo: pare che la scelta si restringa sempre sui soliti termini (sole cuore amore, come direbbe Valeria Rossi). Si ricorre poi ad una banalizzazione di trama e personaggi, e quindi – come le collane Harmony insegnano – in quelle pagine si leggerà di donne di mezza età e bell’aspetto che hanno appena vissuto un cambiamento che ritengono epocale e che non hanno idea di cosa accadrà loro nel prossimo futuro (molto probabilmente incontreranno un uomo facoltoso e di bella presenza, restio ad avere una qualsiasi relazione che si prolunghi ad un tempo superiore ad una notte ma che alla fine cederà alla forza dell’amore).

Ai più, questa parrà una visione un po’ disincantata della questione. Ed in effetti lo è. Ma ogni cinismo si alimenta fino al momento in cui deve smentirsi per forza di cose. Il mio cinismo si è smentito ultimamente grazie ad un romanzo in particolare che è capitato accidentalmente (e fortunatamente) tra le mie mani. Sì, certo, non cercavo nella ‘sezione proibita’, ma data la teoria delle probabilità di cui sopra, non sarebbe stato necessario.
Il libro dell’amore proibito: titolo come un altro, sembrerebbe. L’autore però è conosciuto – ebbene sì, il nome fa parecchio–,lo conosco, è Mario Desiati. Prendo e porto a casa. Uno dei testi più ricchi di sentimento (e non di sentimentalismo) di cui abbia memoria letteraria. Ci ho letto dentro un universo di storie in cui viene naturale riconoscersi, come fosse stato lì ad attendere che lo scoprissi. E nel raccontare ogni cosa, ho realizzato che mi è successo quello che mi succede quando un libro ha colpito nel posto esatto: mi sono emotivamente commossa.

Sebbene ultimamente la letteratura riservi poche mosche bianche, val la pena continuare a leggere proprio per l’estasi inaspettata che soltanto un buon romanzo sa riservarti.