Aperta la porta s’ammassarono nei suoi occhi le lucine, come le onde alte del mare nero, quello che è finito. Il tendone del circo era ricoperto di lampadine. Didentro sfrigolavano piccoli fari di insetti incendiati. Lui si rammaricò, lui era dentro la lampadina. Più oltre, nascosto tra le inferriate dell’uomo-cane, un nano leggeva. Lui pensava, ancora, alla lampadina. Che se si fosse sminuzzata sarebbe caduta in pezzi sull’erba e poi i bambini l’avrebbero calpestata… e poi così inizia lo sfacelo, così il buio sfonda il sottosuolo. Smise di riflettere o di campare nel tubo capillare della lampadina. All’ingresso del circo la tenda, sgonfiatasi, affogava sull’erba nerissima. Nel tendone principale un lucore gigante premeva al cielo. Non sapeva se entrare. Se fosse entrato lei ci sarebbe stata? O sarebbe rimasta nel sogno che non ha circhi, ma attrazioni tutte nere. O sarebbe rimasta morta, come lo fu un anno fa che fu morta nella casa.”Le case fanno morire”. Indugiò davanti al bigliettaio: un’ombra con la faccia, una cosa notturna che pareva vivesse col circo.
C’era puzza di ferro.
“Quanto costa un biglietto?”, chiese silenzioso.
“Cinque euro”, rispose il bigliettaio rabbuiato.
“E se non glieli dessi?”
“Non la vedrebbe.”
“Lei, lo sa?!”
“I bigliettai entrano nei sogni dei nottambuli.”
“E che dicono nell’addormentamento, i nottambuli?”
“Dicono che ci sono biglietti di ferro e biglietti di petrolio: i primi non subiscono l’incendio, i secondi s’avvampano per entrare nei posti…”
“Quali posti?”
“I posti dello spavento, dove chi non è morto vuole morire per pianto, come gli alberi che, tu sai, muoiono senza parlare.”
“Io non sono un albero. Forse, lo sono stato. Un altro essere vivente, ora morto, mi fece albero.”
“Chi muore non dà vita.”
“Io che sto morendo, nel sogno, continuo a prendermi un po’ dell’altra vita.”
“Lei è lì dentro!”
“Se entro, muoio?”
“Prima di morire ci sono ancora altre notti.”
“Notti sole? Notti dove tutti rubano uomini di terra per altri morti senza bara? Notti tutte catramose dove le stelle ghiacciano i lampioni?”