Quest’anno a Roma sarà celebrato il settantesimo anniversario della deportazione ebraica , che ebbe luogo il 16 ottobre del 1943, data del rastrellamento del ghetto della capitale.
Nell’organizzazione si sta cercando di puntare alla scoperta del ‘900 italiano pre e post bellico, un lavoro arduo se pensiamo ai cambiamenti radicali che ha subito la società italiana dagli anni ’70 in poi.
Per omaggiare e ricordare un terribile momento della storia ebraica si è deciso di allestire una mostra attorno alle vicende che riguardano la produzione del film premio Oscar “ Il giardino dei Finzi-Contini” di Vittorio de Sica, una pellicola del ’72 tratta dal fortunato romanzo di Giorgio Bassani, grande penna del secondo novecento italiano.
Il romanzo di Bassani viene pubblicato nel ’62 per diventare subito un caso letterario. La scrittura dello scrittore ferrarese rievoca con maestria e semplicità impareggiabili gli anni che hanno preceduto gli scempi della seconda guerra mondiale e le deportazioni ebraiche. La curiosità del lettore viene rapita infatti proprio dal rievocazione e la memoria di una storia che narra con nostalgia di quegli anni in cui il disastro imminente non aveva nemmeno sfiorato l’interesse delle sue vittime future.
Possiamo dire inoltre che le stesse forze che muovono il libro di Bassani, la nostalgia, il ricordo e la memoria, portano il film di Vittorio de Sica ad evocare con le immagini e la musica quello che lo scrittore ferrarese aveva messo su carta dieci anni prima, ed è così che per la pellicola arriva l’Oscar nel ’72, e oggi viene scelta come scenario della deportazione romana, a settant’anni dal disastro.
La mostra, che è stata intitolata appunto “Storie del ‘900 – Il giardino dei Finzi-Contini” ed è stata inaugurata domenica 13 ottobre, resterà accessibile fino al 13 febbraio 2014, presso il Museo Ebraico di Roma, nelle cui sale i visitatori potranno ammirare per la prima volta copie rare del romanzo di Bassani e i costumi, le attrezzature, i bozzetti, le locandine, gli articoli di giornale, foto di scena del capolavoro di de Sica.
Il direttore del museo, Alessandro di Castro, spiega che questa iniziativa ha alle sue spalle un’intenzione e un progetto più grandi, ossia quello “di iniziare un ciclo di mostre temporanee dedicate ai grandi personaggi del ‘900, alla letteratura, al cinema e alle altre arti.” Un’impresa ardua e interessante se pensiamo a quanta poca gente conosca la produzione di Giorgio Bassani e a quanti autori, che hanno lasciato una forte impronta nella cultura del nostro Paese, restino sconosciuti ai più.
Dunque il Museo Ebraico apre i battenti per quella che sarà, a quanto pare, la prima di un interessantissimo ciclo di mostre, non perdiamoci questa occasione!