Pare che essere ottimisti sia cosa buona e giusta. Se è così, anche di notte quando l’insonnia annebbia ogni traccia di speranza, dovresti ragionare- sempre che ti resti ancora un barlume di ragione- in termini positivi. Allora mettiamola così: se il sonno non arriva, meglio pensare che può arrivare comunque un sogno, un bel sogno, uno di quelli che non implicano per forza che i tuoi occhi restino chiusi e il tuo respiro segua le sorti del sonno. Insomma se la mancanza di sonno ti tormenta, seguendo la scia dell’ottimismo, bisogna evitare di autocommiserarsi, smetterla di scervellarsi in cerca di soluzioni impossibili, imporsi di non guardare la notte che veglia sulle lancette dell’orologio e provare a sognare. Indiscutibilmente a occhi aperti. Del resto sembra che sognare faccia bene all’umore, senza danneggiare il portafoglio.
A questo punto, a notte fonda, preso atto che la tua insonnia non dà segni di cedimento, ti domandi quale sia il modo migliore per sognare a occhi aperti. Sei una persona troppo precisa per non ammettere con te stessa che anche sognare a occhi a aperti richieda sedi opportune. E ti chiedi: se non riesci a sognare durante il sonno che continua a negarsi inflessibile, come puoi sognare a occhi aperti proprio nelle ore in cui è fisiologico dormire e rigorosamente a occhi chiusi? Alle due, alle tre o alle quattro del mattino, nel silenzio della casa, mentre ti rigiri nel letto, e la tua capacità d’immaginazione è quasi azzerata dall’invidia per chi dorme beato nelle stanze affianco? Com’è possibile sognare quando dovrebbe arrivare il sonno o già dovresti essere nel sonno? I presupposti non lasciano intravedere strade facili da percorrere. Anche perché a quell’ora, il più delle volte, non ti resta molto da sognare; hai già ampiamente esaurito la tua immaginazione durante il giorno, quando per non guardare la realtà che ti circonda, hai iniziato a sognare a occhi aperti e con una certa espressione di serietà per non destare sospetti nel prossimo che, sprezzante davanti a ogni forma di romanticismo, pretende alta concentrazione.
Ma la notte continua a incedere veloce e tu, pur di non fare a brandelli fiducia e speranza, decidi di provarci ancora. Accendi la lampada, la spegni e la riaccendi di nuovo, non si sa mai che con un paio di colpi di lampada ti arrivi qualche idea per riempire un sogno! Ti tocchi le tempie, ti stropicci gli occhi per avere la certezza che la palpebra non ceda e guardi il soffitto. C’è un ragno, un piccolo ragno sulla plafoniere. Pensi che c’è un ragno, ragioni sul fatto che è arrivato il momento di pulire la plafoniere, tutto qui. La tua mente non produce nient’altro, assorbita da un’unica ossessione che non dà spazio ai sogni: dormire. E quest’ossessione ti rimbomba nel cervello e allora ti chiedi ma il ragno, lui comodamente disteso sulla plafoniere, riuscirà a dormire o starà sognando a occhi aperti? Tu non sei in grado di fare nessuna delle tue cose.
Spegni di nuovo la luce. Ti concentri, distendi il collo e incroci le braccia sul cuscino, niente da fare. Ti basta qualche secondo per accorgerti che non c’è soluzione: la tua immaginazione è vuota di contenuti, non c’è verso, non riesci a sognare a occhi aperti. Rassegnati, devi farlo con gli occhi chiusi e al buio, mentre dormi. Insomma devi cercare di dormire. Ma per dormire devi avere sonno e tu non hai sonno. Provi a ricapitolare: non hai sonno, non puoi dormire e sono le tre del mattino. Di conseguenza, se non hai sonno, non puoi sognare e di sicuro non puoi farlo ad occhi chiusi. Quindi? Non ti resta che arrenderti, abbandona il letto e esci a fare una passeggiata, esci di casa, magari vai in cortile, fai tu. Ragioni… qualcosa ti dice che non è il caso di andare in giro a notte fonda!
Provi di nuovo a sognare a occhi aperti. Dove vorresti essere adesso? E con chi? Al mare, in montagna, comodamente immersa in una vasca idromassaggio? Su una barca a vela? Chi vorresti essere? Esagera, puoi farlo, se lo ritieni opportuno puoi anche immaginare di essere Napoleone o la Regina d’Inghilterra. Se ti fa piacere puoi metterti su un palco, attraversare il red carpet, vincere il premio Nobel per la pace, pilotare un aereo, dirigere un’ orchestra, metterti a dipingere Guernica, fai pure. Ma nessuna di queste immagini resta ferma nella tua mente per cancellare il tuo unico sogno a occhi aperti : dormire. Non puoi fare altro, devi dormire. Metti la testa sotto il cuscino e tenti con un rimedio classico: contare le pecorelle, uno, due , tre … alla decima pecorella chiedi l’aiuto del pastore, con la consapevolezza che i numeri non sono fatti per te! Allora ti salta in testa che l’unica cosa che potresti immaginare è dove, quando e come dormire. Ci pensi sul serio e inizi a immaginare a quanto sarebbe bello dormire subito, appena spenta la luce. Nel letto o altrove. E mentre ti concentri sulla posizione perfetta da tenere durante il sonno, supina magari, a testa in giù, con i piedi puntati verso il soffitto, con le braccia alzate, con un cappello, con una parrucca, calva, con i baffi finti, con una maschera, ti viene da ridere. E inizi a ridere a crepapelle, ti rigiri nel letto e ridi, stringi il cuscino e ridi, tiri le coperte e ridi, accendi e spegni la lampada e ridi. Ridi talmente tanto da sfiancarti. Quasi non hai più l’energia per continuare a ridere; stai ridendo da troppo tempo. Passi la notte a ridere, fino al punto che i muscoli mascellari, con strani movimenti, ti ordinano di smetterla per quanto sono affaticati.
E anche tu non ne puoi più.
Sei talmente stanca dal ridere che senti che sta arrivando il sonno. Sei distrutta dalle tue stesse risate.
Come per magia sbadigli e di colpo cominci a sentire come un eco: è il respiro del tuo sonno.
Finalmente dormi, era ora! Compare sfocata una figura davanti a te, stai iniziando a sognare.
Ma sono già le sette del mattino e suona la sveglia. Hai ancora sonno, vorresti continuare a dormire. Non vorresti fare altro eppure sei costretta a fare altro. Ti alzi e guardi il cuscino vuoto con la stessa tristezza di chi sta abbandonando l’amore.
Ti viene da piangere. Resisti a stento alle lacrime.
Per non perdere ogni traccia di ottimismo non ti resta che continuare a sognare a occhi aperti.