Mia madre annegò la notte del 23 maggio, giorno del mio compleanno, nel tratto di mare di fronte alla località che chiamano Spaccavento, a pochi chilometri da Minturno(…) Negli ultimi tempo veniva a stare da me almeno una volta al mese per qualche giorno. Non ero contenta di sentirla per casa. Si svegliava all’alba e, secondo le sue abitudini, lustrava da cima a fondo la cucina e il soggiorno.
Un incipit difficile quello del romanzo di Elena Ferrante L’amore molesto; un incipit che deve sostenere la trama, quel puzzle di persone, di luoghi, di parole che ha come sfondo la città di Napoli, la città del sole che perde la sua luce e resta avvolta dalle tenebre insieme ai ricordi e alla vita di Delia, la protagonista, un’affermata disegnatrice di fumetti. Delia ha quarantacinque anni i capelli corti e un passato che ha voluto chiudere in un cassetto nascosto. La protagonista ha abbandonato la sua città natale, Napoli, per trasferirsi a Roma e cominciare una nuova vita. La morte della madre Amalia fa riaprire a Delia una parte di quella giovinezza che voleva dimenticare; la donna torna nella città partenopea e tra rimorsi e paure riapre quel libro che aveva chiuso tempo prima. La morte della madre è poco chiara, la relazione con la figlia complicata e amara: le due donne diventano le protagoniste di una storia di violenza e di abitudini: amore molesto quello che lega Delia ad Amalia; amore molesto nell’atteggiamento del padre padrone che picchia la madre e amore molesto o comunque torbido di Delia ed Antonio, quel bimbo col quale la protagonista giocava da bambina. Tutti i personaggi di questo romanzo che tessa la tela del passato e del presente, così lontani eppure così legati, sembrano avvolti in un alone di amarezza e negatività, bui come quei vicoletti della città dove neanche il sole riesce ad entrarvi.
La fisicità è uno degli elementi che risalta di più scorrendo le pagine di questo romanzo; Ferrante infatti ne offre una prospettiva negativa, talvolta insopportabile, specie quando legata a sensazioni olfattive intense.
Delia deve rinascere; il romanzo serve a questo: rinascere dalla morte della madre, rinascere cercando di superare la paura, il disagio, l’ansia, il malessere, il fastidio, la depressione. Il viaggio della donna, che finirà con l’avvicinarla di più a quella madre da cui scappava, è un viaggio di restituzione: la sua infanzia, la sua giovinezza, il suo corpo.
Elena Ferrante è una donna che parla di amore sotto tutte le sue sfumature, l’amore forte, l’amore viscerale, l’amore molesto.