Bruno era solo come un cane e aveva sempre una fame da lupi, che se avesse avuto un amico avrebbe mangiato anche lui.
Bruno non sapeva amare, non l’aveva mai fatto. Ci provò una volta nel ‘91, con una certa Sofia di Milano, ma lei voleva un figlio e lui la piantò. Solo come un cane, Bruno, non parlava mai con nessuno. Ringhiava al televisore se la Roma perdeva e poi fumava come un turco, Bruno. La luce accesa gli dava fastidio, la radio non la mandava giù. Odiava le foto e i tramonti. Bruno non aveva ricordi né sogni.
Di certo Bruno non aveva studiato e anche per questo lui era un cane. Camminava spesso e non salutava nessuno. Increspava la fronte senza motivo, mormorava bestemmie e insulti diversi per ogni antenato che ricordava. Non si faceva la barba dal ‘94 e possedeva un solo paio di scarpe. Non lavorava, non si lavava, e se faceva la doccia lui non cantava. Prima di dormire non pensava a niente: il suo futuro era un triste e pietoso presente.
Bruno era solo come un cane e aveva sempre una fame da lupi, che se avesse avuto un’anima avrebbe mangiato anche lei.
(Photo by nerdontheinside)