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Lingua, scrittura e APPs

Con l’inizio dell’epoca degli smartphone gli occhi, un tempo già puntati sugli schermi dei nostri PC, si sono inchiodati su quelli dei nostri telefoni, e da li sembra non possa smuoverli neanche un caffè e una chiacchierata tra amici.

Scorrendo pagine e profili con le dita il nostro cervello viene bombardato da un gran numero di immagini, per non parlare dell’infinita possibilità di ascoltare musica di ogni genere, brani del passato che diventano tormentoni di oggi e nuovi singoli che delle volte si dimenticano dopo poco più di un mese.

In tutto questo caos informatico qualcuno si è per caso chiesto che ruolo abbia la scrittura?

In tempi passati questa era una pratica destinata a pochi, ossia coloro che con carta e penna usavano la scrittura quotidianamente per lavorare, e lo stesso si dica della lettura. Con l’attaccamento ai social network l’utilizzo della scrittura e la pratica della lettura si sono estese come mai era accaduto in passato, e con questo non mi riferisco alla produzione e all’acquisto di libri, ovviamente mi riferisco all’utilizzo delle conoscenze basiche della lingua per comunicare attraverso messaggi di testo più o meno lunghi e per la lettura degli stessi.

Con l’aumentare degli scriventi la lingua si mette così a nudo sulle pagine principali dei social network mostrando da un lato le carenze linguistiche degli utenti e dall’altro i pareri contrastanti degli stessi riguardo la nostra lingua. Tra le carenze della lingua torna spesso ad insinuarsi il dialetto, che per ognuno di noi rappresenta un po’ la lingua madre, quella primitiva che spesso non trova giuste “traduzioni” in italiano.

Il mondo delle “APP” ci ha inoltre regalato social network legati all’idea di condivisione di sole immagini, di soli video e di soli brani musicali, forme d’arte tra le più dirette, ma da qualche mese ha fatto capolino anche un’applicazione che unisce la scrittura, in senso letterario, all’esperimento social network, un prodotto che supera di gran lunga l’idea del “tweet” di Twitter.

Fino ad ora gli smartphone erano stati intesi come contenitori di libri in formato PDF, ma con questa applicazione, chiamata 20lin.es, si sviluppa una interessante idea di scrittura interattiva raccolta in un massimo di venti righe.

Ogni utente dal proprio smartphone può leggere racconti e storie in massima libertà, sfogliando i profili degli altri utenti e ricercando i più letti o i più interessanti. Una curiosa caratteristica dell’applicazione è quella che dà la possibilità a qualsiasi utente di arricchire il proprio profilo con le proprie storie e di continuare quelle altrui, sviluppando così al massimo l’idea di interattività.

20lin.es esce nel maggio di quest’anno e durante l’estate sono stati lanciati già due aggiornamenti che ne hanno migliorato la grafica e la presentazione.

Quello che personalmente ritengo un limite di questa APP riguarda ciò che permette di fare attraverso il proprio telefono, infatti da questo è possibile solo la lettura dei testi, mentre per la produzione e la scrittura di una storia l’utente è costretto a tornare al proprio PC.

Ad ogni modo resta una gran bella idea che ci auguriamo possa continuare a svilupparsi dando la possibilità a tutti quelli con il “pallino” della lettura e della scrittura di costruirsi un pubblico e di mettersi liberamente alla prova.

Nel seconda metà del XX secolo l’italiano si è esteso in tutta la penisola con la radio e la televisione, mezzi attraverso i quali la nostra lingua si faceva veicolo di informazione. Oggi internet ha trasformato l’utente, prima passivo, in parte attiva della comunicazione dando alla lingua un nuovo e potente slancio, una caratteristica che non tarderà a far notare i propri effetti.