COSA: Edizione 2013 della manifestazione culturale “Dante2021: verso il VII centenario della morte di Dante Alighieri”.
DOVE: Piazza del Popolo, tomba di Dante e antichi chiostri francescani (via Alighieri), Ravenna.
QUANDO: Da mercoledì 4 a sabato 7 settembre.
INFO: http://www.dante2021.it/index.html
Di quella umile Italia.
(Inferno, I, v. 106)
Sarà sotto il segno di questi versi che avrà inzio il 4 Settembre la terza edizione della kermesse celebrativa ideata in vista del settimo centenario della morte del poeta stilnovista con un percorso disseminato di concerti, incontri con autori, dibattiti e spettacoli. Voluto e promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e con la direzione scientifica dell’Accademia della Crusca di Firenze, il progetto sarà incentrato sul contributo di Dante all’identità della lingua e della cultura italiana ≪come elemento fondamentale della stessa identità culturale e morale dell’Europa≫. Come spiegato durante la conferenza stampa da Antonio Patuelli (presidente dell’Abi e del Gruppo Cassa di Risparmio): “Il tema contenuto in questo verso – un omaggio di Dante al suo maestro e guida Virgilio – è uno stimolo intelligente, di grande sensibilità, finezza, importanza e attualità.” Ed è proprio l’accezione ‘morale’ che vuol richiamare quell’umile che, nel I canto dell’Inferno, nel contesto della cosiddetta “profezia del Veltro”, rappresenta l’esigenza di un rinnovato spirito etico che venga a liberare l’Italia dalla lupa della cupidigia e da tutti i vizi e peccati. Già i più antichi commentatori danteschi avevano colto l’incremento metaforico messo in atto da Dante: l’umile Italia per cui sono morti nell’Eneide, nell’uno e nell’altro campo, teucri e latini, è l’Italia misera, miseranda, decaduta, che deve essere liberata. Con altri interpreti abbiamo ritenuto possibile leggervi anche l’indicazione di un’altra Italia, per cui valga la pena di combattere: etica, virtuosa, spesso sofferente, semplice e non superba. Una qualità che Dante, in altri contesti, attribuisce tanto a Beatrice (già nella Vita nuova) quanto alla Vergine (Paradiso XXXIII, v. 2).
“Per quest’insieme di ragioni abbiamo ritenuto stimolante – sottolinea il coordinatore di Dante2021 Domenico De Martino – collocare questa terza edizione proprio sotto il segno di questa umiltà operosa e, appunto, di quella umile Italia”.
Gli incontri, completamente gratuiti, prenderanno il via nel tardo pomeriggio (18.30) del 4 Settembre presso gli antichi chiostri francescani, con una sfilata di nomi di studiosi illustri e ospiti importantissimi. Questo primo atto vedrà uno spazio dedicato alla presentazione del progetto Dante2021 portato avanti dal già citato Domenico De Martino, Lanfranco Gualtieri (presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna) e Nicoletta Maraschio (presidente dell’Accademia della Crusca). Il successivo incontro “Dante per me ” vedrà l’intervento di Carlo Ossola (filologo, critico letterario e docente di letterature moderne dell’Europa neolatina al prestigioso Collège de France di Parigi), Carlo Marazzini (titolare della cattedra di Storia della lingua italiana dell’Università del Piemonte Orientale e accademico della Crusca) e Winfried Wehle (presidente della Deutsche Dante-Gesellschaft) che racconteranno cosa Dante ha significato per loro e come le opere del poeta li hanno accompagnati non solo nel loro percorso di studio, ma anche durante la vita. La mostra collaterale dal titolo “Ne la pittura tener lo campo” voluta dal critico d’arte Sergio Risaliti, accompagnerà la manifestazione per tutta la sua durata e proporrà le opere di due artisti ispirate ai libri di Dante: Giovanni Breschi e Lorenzo Perrone (fiorentino l’uno, milanese l’altro). Porrà fine alla prima giornata il concerto per pianoforte di Michele Fedrigotti: “Chopin e ultramondo – Tra demoni e resurrezione”.
Giovedì 5 settembre si aprirà con la presentazione del secondo volume delle Conversazioni di Dante2021, pubblicazione che raccoglie gli interventi degli incontri dell’edizione 2012. I testi, per i quali si è spesso conservata la freschezza dell’esposizione diretta, propongono con chiarezza a un pubblico largo temi anche ardui: dalle prospettive della attuale filologia dantesca al commento del canto V dell’Inferno (Paolo e Francesca) e del II del Purgatorio (Casella). Seguirà una tavola rotonda dedicata alla “Lingua italiana per oggi e per domani” dove si metteranno a fuoco temi e problemi di alcuni settori in particolare: dalla lingua dell’economia e delle banche a quella dei mezzi di comunicazione di massa e di internet. Si vedrà l’intervento di Giovanni Morandi direttore di QN, Francesco Sabatini noto curatore del Pronto Soccorso linguistico di RaiUno Mattina della domenica e, ancora, Paolo Attivissimo, giornalista della televisione svizzera e animatore del blog Il disinformatico, creatore del Servizio antibufale, collaboratore dell’Apollo Lunar Surface Journal della NASA (per smontare le dicerie sul non-sbarco sulla Luna); Massimo Bernardini, conduttore su RAI 3 di TV Talk; Luigi Federico Signorini, economista, vicedirettore generale della Banca d’Italia e membro del Board of Supervisors dell’Autorità Bancaria Europea. L’incontro è realizzato col patrocinio dell’Ambasciata Svizzera in Italia: non a caso, infatti, l’italiano è lingua ufficiale della Confederazione e il governo elvetico è molto interessato ai temi linguistici e alle sue interazioni nella vita sociale. La serata, invece, sarà animata da un mix perfetto di musica e testo. Si partirà con la performance di due noti attori italiani, Alessio Boni e Marcello Prayer, che presenteranno un “concerto a due” sulla Vita Nuova appositamente realizzato per Dante2021. A seguire, il jazz che incontra le parole del Sommo Poeta orchestrate da Steve Grossman.
Venerdì 6 settembre Antonio Paolucci, Ministro dei Beni Culturali e attuale direttore dei Musei Vaticani, parlerà a proposito del tema “Dante e l’arte del suo tempo”. Lo spunto sarà dato dal canto XI del Purgatorio nel quale compare, nel girone dei superbi, il miniatore Oderisi da Gubbio che, riconosciuto ed esaltato da Dante gli addita, in un sintetico parallelismo tra arti figurative e letteratura, l’estrema vanità della fama terrena. Il senso dell’arte sembra essere proprio – messo da parte il vento del successo momentaneo – quello di un continuo sforzo a superarsi in nome di valori superiori. Accompagna la conversazione la lettura di Amerigo Fontani. Alle 21.00, in Piazza del Popolo, Michele Placido affronterà assieme al figlio Brenno e all’attrice Linda Gennari, i temi dell’amore dantesco in uno spettacolo creato apposta per la manifestazione, dal titolo “Quali colombe”.
Sarà un laboratorio di ricerca che darà inzio all’ultima giornata della kermesse: Claudia Villa (docente di letteratura medievale e umanistica presso l’Università di Bergamo), presenterà una nuova interpretazione politica e sociale del peccato di Ser Brunetto Latini, maestro di Dante. A seguire “Per Francesca e le altre”, interludio musicale d’ispirazione medievale del Gruppo Zed. La serata finale si articolerà in due momenti importanti: nella prima verrà attribuito il premio Dante Ravenna 2013 a Virginio Gazzolo, primattore di classe e fine intellettuale, già splendido interprete nelle due precedenti edizioni di spettacoli originali sul De Vulgari Eloquentia e Vita Nuova, costumi e studi di Dante, come li raccontò Giovanni Boccaccio. Concluderà la serata e il festival il concerto di Francesco Baccini che vuole essere un momento di festa, per lanciare con entusiasmo la prossima edizione.