E dopo aver conosciuto la fusione e l’interezza mi è diventato intollerabile vivere senza: avrei preferito non aver mai scoperto che tale condizione era possibile. E allora ho pensato: in cosa posso sperare adesso? La sola cosa che esiste è quell’uno, perché io non amo per bisogno, ma per la consapevolezza della profonda comunione spirituale che mi unisce a lei.
Siamo negli anni della Seconda Guerra Mondiale. Il dottor Haggard lavora in un piccolo paese sulla costa meridionale dell’Inghilterra; i pazienti sono pochi e anziani, le malattie sono sempre le stesse, la routine è semplice. Ma viene da Londra. Come mai se ne è andato? Zoppica e si vede che soffre molto. Cosa gli è successo? E perché porta nella tasca una piccola mosca conservata nel vetro? Le risposte a queste domande arrivano progressivamente con la lettura di questo romanzo di Patrick McGrath, attraverso il racconto dello stesso protagonista al figlio della sua amante.
James Vaughan, giovane pilota dell’aviazione britannica, compare un giorno di fronte al dottore: è venuto a sapere che conosceva sua mandre e vorrebbe conoscere la verità su quello che è successo tra loro. Haggard, allora, decide di raccontargli tutta la storia, in una lunghissima confessione che costituisce in toto il romanzo. L’espediente narrativo è costruito in modo che alcune parti della storia sono realmente raccontate al giovane, mentre altre sono narrate esclusivamente al lettore: per detta dello stesso narratore, sono troppo forti perché James ne venga a conoscenza.
Ne Il morbo di Haggard troviamo la storia di un amore totalizzante ed esclusivo, che consuma nell’anima e nel corpo i due innamorati e porta lentamente alla distruzione di entrambi. La storia d’amore si consuma sullo sfondo dell’ospedale in cui lavorano il protagonista e il marito della sua amante; un’intricata vicenda, quindi, che appare ancora più aggrovigliata in quanto esposta per mezzo di flash back e senza un ordine cronologico preciso.
Il romanzo, tuttavia, risulta scialbo, poco ricco: la passione travolgente dei protagonisti non attrae come dovrebbe l’attenzione del lettore, mentre l’ossessione del narratore per la sua innamorata e per la storia che hanno avuto insieme arriva ad essere pesante già verso la metà del romanzo. Vi sono brani di grande intensità poetica scritti piuttosto bene, ma la struttura complessiva è poco soddisfacente.