Henry David Thoreau nasce il 12 luglio 1817 a Concord nel Massachusetts. Noto per i suoi scritti sulla filosofia trascendentalista e il suo amore per la natura, Thoreau si laureò ad Harvard nel 1837 e per tutta la vita ebbe una profonda amicizia con Ralph Waldo Emerson, altro noto trascendentalista. Thoreau si battè per i diritti dell’individuo, prima di quelli della collettività, e fu promotore di lotte non violente a salvaguardia della libertà e dei diritti umani. Il suo opuscolo, Disobbedienza civile, esortava a trasgredire e violare le leggi dello stato americano se queste non rispettavano i diritti e la coscienza dell’uomo. Nella sua altra opera più celebre, Walden, ovvero la vita nei boschi, Thoreau parla della sua esperienza personale di circa due anni a diretto ed intimo contatto con la natura. Nel testo è possibile ritrovare la sua filosofia più profonda di amore e rispetto per la natura, per gli animali e le piante, tutti uniti in un unico coro sinfonico che canta una poesia di fratellanza.
Quest’ultimo è un tema molto frequente nei suoi diari (I diari di Henry David Thoreau, 1837-1861). In essi il filosofo americano concentra le sue riflessioni durante le sue escursioni solitarie a diretto contatto con la natura, i suoi pensieri sulla società, la politica, il progresso. Gran parte dei suoi scritti personali, però, è anche dedicata alla riflessione sul sentimento dell’amicizia e della solidarietà. Queste, secondo Thoreau, non sono prerogative umane, ma riguardano anche gli animali che vivono con l’uomo e quelli selvatici. Tutti siamo infatti legati da un comune senso di fratellanza, anche con le piante, in quanto “l’amicizia è un frutto che dovremmo mangiare tutto l’anno”; i suoi profumi “sono donati ai fiori che lo propagano”.
Nessun essere vivente, secondo Thoreau, è escluso da questo solidale senso di amicizia: tutti gli esseri ne fanno parte e partecipano al continuo fluire “di queste correnti unite in un oceano”. Tuttavia, egli è consapevole dei sentimenti di odio, sopraffazione, invidia, rivalsa, gelosia, prepotenza che caratterizzano i rapporti umani. Ciò nonostante, sollecita l’uomo a “conoscersi e conoscere. La mancanza di fiducia è un sentimento troppo prevalente oggigiorno. Siamo fin troppo simili e abbiamo così tante cose in comune”. Per superare la barriera del sospetto che ci àncora alle nostre sicurezze bisogna lanciare la bomba della solidarietà, della sympathy, il comune sentire. Solo attraverso un continuo scambio di vedute e di idee, con un costante riferimento alle leggi naturali e ai cicli delle stagioni, nel rispetto di ogni essere vivente, l’uomo potrà entrare in contatto con la Natura, con gli altri ed infine con sé stesso per costruire un legame indissolubile fra sé e il mondo, fra ciò che è e ciò che è altro da lui, eppure così simile.
Thoreau ci invita a guardarci negli occhi degli altri, fra i rami degli alberi, nel guaito e nel cinguettio di un animale. Solo così, attraverso i colori, i suoni e gli odori della natura possiamo capire quanto noi e il mondo siamo un unicum di vita.