Noi saremo, a dispetto di stolti e di cattivi
che certo guarderanno male la nostra gioia,
talvolta, fieri e sempre indulgenti, è vero?
Andremo allegri e lenti sulla strada modesta
che la speranza addita, senza badare affatto
che qualcuno ci ignori o ci veda, è vero?
Nell’amore isolati come in un bosco nero,
i nostri cuori insieme, con quieta tenerezza,
saranno due usignoli che cantan nella sera.
Quanto al mondo, che sia con noi dolce o irascibile,
non ha molta importanza. Se vuole, esso può bene
accarezzarci o prenderci di mira a suo bersaglio.
Uniti dal più forte, dal più caro legame,
e inoltre ricoperti di una dura corazza,
sorrideremo a tutti senza paura alcuna.
Noi ci preoccuperemo di quello che il destino
per noi ha stabilito, cammineremo insieme
la mano nella mano, con l’anima infantile
di quelli che si amano in modo puro, vero?
Paul Verlaine
La celebrazione di un amore puro.
Paul Verlaine, figura di poeta maledetto, è stato un grande caposcuola della poesia francese di fine ‘800. I suoi componimenti perseguono una fluida musicalità formale a cui si accompagna una sensibilità non comune nel trattare i temi della vita. Il tutto, poi, è rivestito da un sottile e costante velo di malinconia.
In questi versi il poeta fa una dichiarazione d’amore: una sorta di dialogo retorico attraverso cui egli cerca conforto e conferme, ma nello stesso tempo rassicura la sua amata facendole capire quanto possono due persone che vivono all’unisono.
Non siamo nati per vivere da soli. Camminiamo costantemente alla ricerca di chi ci completa. Una volta trovatolo il mondo non può farci più paura. Unicamente la solitudine spaventa.
Che cosa possono infatti gli stolti o i cattivi della Terra di fronte a due amanti felici? Tutto ciò che accade fuori non preoccupa più. La strada in salita non appare così faticosa per due mani che sono strette insieme.
L’amore è la cifra che caratterizza l’esistenza, ciò che può colmare i vuoti, che può donare il sorriso che serve.
Verlaine con questa poesia tocca il nerbo della questione. L’amore è visto come completamento, collante, sinolo, termine medio tra due persone che smettono di considerarsi come individui, ma si percepiscono come unione, come “noi”.
È la faccia più tenera, più semplice, ma è anche la versione più alta che si possa dare del sentimento del cuore.
Ci giudichiamo sempre infelici e angosciati, eppure se siamo innamorati abbiamo la forza giusta per combattere le avversità, per non scoraggiarci, per vincere anche un destino contrario.
Dunque se abbiamo l’amore abbiamo tutto, suggerisce il nostro poeta. Una verità che si potrebbe ritenere banale, già detta o sentita; tuttavia per quanto comune possa essere purtroppo non è mai scontata.