Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell’ombra della sera
per la sera che di colpo crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta a una ringhiera
per l’attesa marina – senza grido – infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare più sola nell’enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi, mia la luce deserta
– da brughiera –
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso e la parola bosco
trema più fragile del bosco, senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.
Antonella Anedda
L’esigenza di scrivere.
Antonella Anedda poetessa, saggista, docente presso l’università di Siena, è una voce importante del panorama letterario contemporaneo. Autrice prolifera è stata insignita di numerosi e prestigiosi premi letterari.
In questi versi si racchiude una riflessione sulla necessità di scrivere. Perché si avverte il bisogno di impugnare una penna? Chi è il motore primo che muove uno scrittore?
La nostra autrice spiega i suoi motivi, le ragioni per cui lei mette inchiostro su carta. Una mente che riconosce l’importanza, quasi il dovere di catturare immagini, attimi, sensazioni.
Scrivere non è però un gesto esteriore ma un percorso interno. Ogni parola è una finestra su nuovi dubbi, su diverse domande. Eppure bisogna continuare a scrivere
Antonella Anedda lancia un appello: “la parola bosco trema più fragile del bosco”. Le parole devono ritornare ad essere cariche e sicure.
Dunque ancora un accento sul tema della scrittura. È diffusa l’amara consapevolezza che non si usano più le parole. C’è quasi un diffuso timore di esse. Le strumentalizziamo, le calpestiamo, le svuotiamo ma stentiamo a recuperarle e a valorizzarle.
La scrittura è l’unica soluzione possibile a tutto ciò. Solo in una pagina le parole possono riacquistare il senso di ciò che sono, che rappresentano compiutamente. La paura si combatte unicamente col coraggio.
Certamente in una società che sembra rifiutare e disprezzare le parole è difficile riuscire a imporsi, è faticoso e complicato avanzare.
Perché andare in una direzione assolutamente antitetica rispetto al senso dominante del mondo? La risposta è in questi versi.
Denuncia, gioia, esaltazione, angoscia, sfogo: la scrittura può essere questo e molto altro ancora.
La penna può diventare la nostra arma migliore se solo ci crediamo davvero.