Sconosciuto che passi! Tu non sai con che desiderio ti guardo,
Devi essere colui che cercavo, o colei che cercavo (mi arriva come un sogno),
Sicuramente ho vissuto con te in qualche luogo una vita di gioia,
Tutto ritorna, fluido, affettuoso, casto, maturo, mentre passiamo veloci uno vicino all’altro,
Sei cresciuto con me, con me sei stato ragazzo o giovanetta,
Ho mangiato e dormito con te, il tuo corpo non è più solo tuo né ha lasciato il mio corpo solo mio,
Mi dai il piacere dei tuoi occhi, del tuo viso, della tua carne, passando,
In cambio prendi la mia barba, il mio petto, le mie mani,
Non devo parlarti, devo pensare a te quando siedo in disparte o mi sveglio di notte, tutto solo,
Devo aspettare, perché t’incontrerò di nuovo, non ho dubbi,
Devo vedere come non perderti più.
Walt Whitman
Sconosciuti che si rincontrano.
Walt Whitman, la voce più autorevole della poesia statunitense del XIX secolo, è stato cantore della libertà e dell’uomo nella sua essenza più autentica. Con questi versi tratti da “Foglie d’erba” firma uno dei componimenti d’amore più belli mai stati scritti.
Lo sguardo di uno sconosciuto spalanca le porte del cuore. Improvvisamente, come dal nulla, quasi nella parvenza di un sogno appare un uomo. Il protagonista lo riconosce. L’attesa è finita. È giunto l’amore. Tutto è come se fosse già stato visto, tutto era già scritto.
Occhi che si incrociano una volta, eppure ogni cosa sembra già stata vissuta. Quella gioia non è ignota, è custodita gelosamente nel ricordo e la percezione di qualcosa che è stato riaffiora dolcemente.
La vicinanza supera anche le barriere del corpo e del sesso. Il poeta non sa se si tratta di un uomo o di una donna. L’affinità che trapela è indefinita.
Qualcosa di grande si scatena dentro. È inimmaginabile eppur possibile. Come può un semplice incrocio di sguardi provocare tutto questo?
La passione si risveglia. Non è una passione nuova, ma un desiderio che riemerge. La mente lavora e i due corpi che si urtano carpiscono l’uno dall’altro. Avviene uno scambio d’amore.
In qualche tempo e in qualche luogo essi sono stati molto, si sono dati, hanno condiviso un sentimento, una quotidianità.
L’amore non si esaurisce nel tempo di quello sguardo. Quell’incontro non è stato casuale. Il poeta sa che due vite che si incrociano sono destinate a non perdersi. Quello che è stato un tempo e che è riemerso con forza non potrà non essere di nuovo.
Ecco svelata un’altra faccia dell’amore. È l’amore non consumato, è l’amore atteso, è l’amore eterno.