Avrete la tentazione di sentirvi molto, molto buoni, come è successo a me. Non ne abbiamo motivo, fidatevi di me. Ma partiamo dal principio.
Il 4 marzo 2013 Napoli ha ricevuto l’ennesimo schiaffo: un incendio ha devastato e distrutto Città della scienza. Quello che era un vero fiore all’occhiello, checché ne abbia detto qualche giornalista (?) desideroso di dieci minuti di notorietà inutile e gratuita, è bruciato sotto lo sguardo attonito dell’intera città. Aveva numerosi problemi il museo scientifico interattivo, problemi economici in primis, ma era un luogo di vera divulgazione, uno di quelli dove i visitatori, i bambini innanzitutto, nella scienza ci affondano le mani fino al gomito. Una giornata a Città della scienza, come quelle trascorse da me con i miei nipoti, ti lasciava un senso di curiosità tutto da vivere, un appagamento e, perché no (i miei nipoti sono nati e cresciuti a Milano), un grande orgoglio. Ma, si sa, l’orgoglio dei discendenti della sirena Partenope è spesso destinato a soccombere. Non si conoscono i responsabili, quelli che hanno fatto trionfare la bruttezza sulla bellezza della conoscenza, quelli che hanno preso di peso l’Ulisse che è in tutti noi e l’hanno preso a calci nel sedere, e la città tutta comincia a temere che forse non sapremo mai a chi restituire quei calci, sebbene le teorie siano davvero disparate.
La reazione dei cittadini è stata immediata, tutti desiderosi di mettersi a disposizione per la ricostruzione, le raccolte di soldi da destinare al progetto sono nate e si sono moltiplicate in un batter d’occhio. E gli scrittori? Gli scrittori non sono da meno. 22 autori hanno preso le loro penne e ne hanno fatto cazzuole, hanno donato il loro talento, le loro parole perché mattone su mattone quello sfregio color cenere sia rimosso e risorga, novella fenice, una perla che nessuno mai più osi toccare.
C’era da scegliere un tema che legasse i racconti che avrebbero composto un volume curato da Angelo Petrella, edito da Ad Est dell’Equatore, stampato grazie alla disponibilità di Cangiano grafica srl. In barba a tutto, gli autori hanno deciso di appropriarsi del mezzo scelto per offendere Città della scienza, per offendere una città e un paese tutto, e farne il motore, il filo di congiunzione tra le diverse storie: il fuoco. È nato così dunque “Fuoco sulla città”, il tema è stato declinato nei modi più disparati, con stili differenti e diverse ispirazioni, solo quelle lingue rosse a legare una storia all’altra.
Marco Masullo, Monica Zunica, Francesco De Core, Carmen Pellegrino, Raffaella R. Ferré, Antonio Menna, Rossella Milone, Tonino Porzio, Gianni Solla, Marco Ciriello, Antonella Cilento, Vittorio Del Tufo, Davide D’Urso, Luigi Pingitore, Patrizia Rinaldi, Alessandra Del Prete, Ferdinando Tricarico, Simona Frasca, Massimiliano Virgilio, Giuseppe Di Costanzo, Carlo Ziviello, Angelo Petrella: questi gli autori che hanno deciso che essere espressione di una città, fare parte del suo tessuto e essere quelli che chiameremmo i nostri giovani intellettuali, non è esercizio da compiere al chiuso del proprio studio, immobili e indignati, ma è impegno civile da svolgere con i propri mezzi.
Ma torniamo alla premessa. I proventi del volume saranno devoluti per la ricostruzione. Ottimo. Nell’acquistarlo vi sentirete come chi ha appena compiuto una buona azione. Ottimo pure questo. Ma c’è un ma. Alcuni racconti sono strepitosi, alcuni commuovono, altri fanno sorridere. Ci sono delle vere piccole delizie, ci sono pugni in faccia. Questa raccolta tiene fede al suo nome e alla sua funzione: mette insieme talenti e storie che accendono.
Per questo mi spiace deludervi, farete di certo un bel gesto nell’acquistarlo ma, ahimè, il volume vi piacerà davvero. Non vi sentite più così buoni eh? Io per fortuna no.