Difficile parlare di Irvine Wesh senza essere pervasi da un moto di agitazione; la sua narrativa ha sconvolto e scandalizzato ma anche esaltato ed appassionato un’intera generazione.
Nato il 27 Settembre del 1958 a Leith, sobborgo di un’umanità modesta e combattiva nei pressi di Edimburgo, negli anni del fenomeno punk e dell’acid rock Welsh si trasferì a Londra abbandonando definitivamente gli studi e vivendo di espedienti. Nella capitale britannica sperimentò in prima persona gli effetti dell’alcool e di un mix di sostanze stupefacenti come eroina, LSD, ecstasy. Soltanto dopo una cura disintossicante e folgorato dal romanzo “Docherty” dello scrittore connazionale William McIlvaney decise di indagare il più possibile sul substrato della società in cui lui stesso aveva vissuto; di rileggere e reinterpretare a modo suo ma non troppo lontano dalla realtà, quel mondo fuori controllo, autolesionista e squallido tipico dei suoi personaggi ,sospesi tra apatia e follia.
“Trainspotting”, il suo primo romanzo, acclamato dalla critica e venduto e tradotto in molte lingue, fu pubblicato nel 1993 dopo una gestazione di alcuni anni durante i quali Welsh visse con giovani connazionali scontenti, privi di prospettive e degradati a soggetti borderline. Nelle intenzioni originarie doveva trattarsi di una serie di sette racconti ciascuno affidato ad una voce narrante ma in seguito decise di farne un romanzo sebbene l’intera struttura risenta di questa caratteristica “a spezzoni” . Mark Renton ed i suoi amici Sick Boy, Beggar, Spud sono personaggi che nessuno vorrebbe conoscere o spera non debbano mai esistere eppure Welsh è capace di renderli a tratti simpatici e riflessivi tanto da fargli declamare Brecht o Kierkegaard.
E’ proprio questa astuzia letteraria a consentire quella operazione di denuncia della società scozzese di fine anni ’80 che ignora o ipocritamente snobba il problema dell’uso di stupefacenti, le cui vittime non erano solo giovani abbandonati da famiglie in sfacelo ma spesso figli annoiati di una generazione convinta di aver dato loro tutto o di avere realizzato i propri obiettivi, come la cricca di Trainspotting dimostra.
Per il realismo di cui sono intrise le sue storie , per l’uso della lingua dialettale parlata nei sobborghi di Leith e di Edimburgo, Welsh viene a buon diritto paragonato per stile e trame alle visioni di Zola o Céline ma con il collega ed amico Chuck Palahniuk ha senza dubbio sfondato il muro per il successo della letteratura pulp dei giorni nostri.
Sul finire degli anni “90 Welsh si trasferì in Irlanda e pubblicò altri romanzi legati al filone di esistenze vogliosamente autodistruttive ma profonde al tempo stesso.
Nel 1995 viene pubblicato “Tolleranza Zero”, storie verosimili di un giovane che vive in stato di coma dopo un tentativo di suicidio, nel 1998 “il Lercio”, in cui si parla di crimini e misfatti ad opera di un ambizioso poliziotto i cui pensieri si confondono ed alternano con quelli del suo “verme solitario”. Nel 2001 con “Colla” viene tracciata una sorta di summa ontologica della questione della droga attraverso i quattro giovani protagonisti vissuti in altrettanti decenni dagli anni settanta sino al duemila. La droga di cui si parla in Colla non è soltanto la sostanza chimica che crea dipendenza ma il sesso, l’euforia, la rabbia, la violenza, l’amicizia e l’amore che tengono uniti e spesso disarmati i giovani protagonisti:
“C’erano due ragazze sedute a un tavolo di fronte a noi. Una era niente male, con dei dentoni e i capelli castani lunghi. Bella, alta, come donna…. Terry ci guarda e loro guardano lui ridendo tra di loro. ”Ciao, sai che gli piaci al mio socio?” grida ad una delle due, facendo segno a Carl. Carl, però figo: non diventa mica rosso. Io lo sarei diventato. ”Sono scazzata, non arrapata” risponde lei” (cit-Colla,ed TEA, pp.95)
Da molti definito un romanzo corale, dalla critica viene indicato come il secondo grande lavoro dopo Trainspotting. Nel 2002 Renton e la sua banda ritorna in un sequel che lascerà sbigottiti dalla prima all’ultima pagina in “Porno”. Tra il 2006 ed il 2012 vengono pubblicati “I segreti erotici dei grandi chef” “Crime”, e “Skagboys”, prequel di Trainspotting.
Con gli anni ed i successi, Irvine Welsh continua dall’Irlanda ad interessarsi alle vicende della Scozia rabbiosa ed ossessionata dai suoi contrasti sociali, politici e religiosi ma per alcuni mesi dell’anno vive a Miami ed a Chicago tiene corsi universitari di scrittura creativa.
*Cit. da Trainspotting , Ed Guanda, pp.28.