Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti d’estate
sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro.
Nazim Hikmet
L’amore è un padrone che rende liberi.
Nazim Hikmet è stato un celebre poeta russo morto nel 1965, perseguitato politicamente e costretto a subire per questo le pene del carcere e dell’esilio.
Tuttavia, è proprio nei momenti più duri che il poeta ha saputo guardare dentro di sé e tirare fuori tutto il suo mondo interiore. È proprio in carcere che maturano i suoi versi d’amore più profondi, più dolci, più veri. Ripensa alla moglie lontana, ripensa alla vita, al senso che essa ha. Medita e trova conforto e sfogo nelle parole che diventano la sua fuga, la sua evasione, la maniera per ristabilire un contatto con ciò che ha lasciato.
Questi versi profumano di passione, d’amore nel significato più tenero, ma anche in quello più amaro che si possa concepire.
Un uomo solo, ma vivo. L’amore colma i vuoti di un’esperienza di desolazione e disperazione. In tutti i suoi testi risalenti a questo periodo si percepisce tutta la forza che il poeta riesce a carpire dall’amore, che gli permette di non mollare, di “essere pieno di parole”, cos’ come scrive in un altro componimento.
L’amore è sempre fuggevole, ma lo diventa al suo massimo grado tra le mura di un carcere. Della passione che egli sente e vive ogni attimo rimane la nostalgia, l’inafferrabilità.
Anche fisicamente la donna appare in tutta la perfezione, in tutta la sua idealità. L’uomo si strugge, la sua carne brucia. L’amata è una presenza costante, che pulsa nel cuore di Hikmet.
L’amore ha il potere di portare tutto quello che il poeta ha lasciato fuori, tutto ciò che solo fisicamente ha perso. La sua donna è l’agognata patria che loda anche in altre sue riflessioni poetiche.
Il poeta si consuma in questa “schiavitù” d’amore che però non imprigiona, ma libera. In questo paradosso c’è tutto il senso di quello che Hikmet vuole dire.