Chiude. Non chiude. Per il momento prevale la seconda opzione. Di chi parliamo? Della celebre rivista di fumetti Linus, fondata da Giovanni Gandini nel 1965 e intitolata a uno dei più celebri personaggi creati da Charles Schultz. Sembra infatti che la rivista stia per chiudere i battenti. A smentire le voci ci ha pensato la stessa casa editrice (Baldini e Castoldi Editore), attraverso la propria pagina Facebook, dove ha pubblicato una lettera rivolta ai lettori: “Linus si è temporaneamente fermato per una serie di problemi gravi e di complicata soluzione, riguardanti stampa e logistica e conseguenti a un difficile momento della società editrice – si legge nel comunicato – la volontà dell’editore è senz’altro quella di proseguire la pubblicazione di Linus”. I motivi dunque della “temporanea” sospensione della pubblicazione della rivista non sono chiari, ma, a quanto pare, la crisi economica ha colpito anche quello che sembrava essere uno dei capisaldi della letteratura italiana, in particolare del fumetto. L’editoria, ancora una volta, dimostra di essere il settore che più di tutti, soffre della recessione che ha colpito il nostro paese. I fondi sono sempre più scarni, e anche i grandi gruppi rischiano il tracollo.
Linus ha portato al grande pubblico non solo i Peanuts ma anche tanti fumetti che sarebbero diventati, con gli anni, dei cult tra gli appassionati. Beetle Bailey, Big Sleeping, Bobo, Calvin & Hobbes, Corto Maltese, Dick Tracy, Dilbert, sono solo alcuni dei nomi che hanno riempito le pagine della célèbre rivista di fumetti. È impossibile dimenticare Il Mago Wiz, Pogo, Popeye e Valentina. Una storia lunga anni che rischia di sparire a causa di mancanza di fondi.
L’ennesima sconfitta della cultura che, passo dopo passo, si ritrova ad essere un albero che nessuno innaffia. Fino a quando non cadrà anche l’ultima foglia.