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Tre libri contro i più pigri

Sul podio dei verbi più brutti del mondo c’è sicuramente INSEGNARE. IMPARARE è bello, CAPIRE è importantissimo, SAPERE è utile. Ma INSEGNARE va ridimensionato: almeno così la vedo; e credo di essere in buona compagnia a pensarlo, no?

E allora ecco tre libri che rivalutano il concetto di insegnare, facendone qualcosa di condiviso e coinvolgente. Se volete leggere la puntata scorsa, qui trovate i tre libri precedenti.

Cikibom, Antonella Chiuchiolo, Paolo De Gaspari, Marina Ielmini, Costantino Panza, illustrazioni Francesca Assirelli (Sinnos)

Senza nessun particolare merito, ho ereditato un patrimonio genetico che tende a mettere in fila i suoni in modo gradevole, oltre a comprenderne la composizione: in altre parole, il mio bisnonno suonava il bassotuba nella banda, mia nonna svalangava armonie al pianoforte come una jazzista consumata, mio papà è un rockettaro che al mio arrivo mi ha fatto trovare una casa piena di dischi e probabilmente, se risalissi indietro nell’albero genealogico, qualcos’altro spunterebbe fuori.

Detto ciò. Se non fossi stato “educato” a colpi di musica probabilmente oggi non avrei il rapporto che ho con i suoni; di sicuro un buon ascolto e una buona interazione sonora con il bambino – dagli zero anni, anzi, pure prima – favoriranno in lui non solo una sensibilità musicale mirata, ma anche una migliore capacità di ascoltare e di utilizzare il linguaggio.

Ok, tutto questo pistolotto per parlarvi di Cikibom, piccolo libro a più mani con cd allegato destinato ai genitori. Contiene, diviso in più capitoli, consigli ed esercizi per instaurare una “collaborazione di crescita sonora” con il proprio bambino, a partire dalla pancia. Anche esercizi di comunicazione senza parole utilizzando i saliscendi dei toni della voce, ad esempio, aiutano a creare il senso della concentrazione nel bambino; l’ascolto di più generi musicali ad abituarlo a riconoscere le differenze e a crearsi un gusto personale; la ricerca dell’interazione completa (il cosiddetto “momento presente”) con il proprio figlio sotto i tre anni a costruire soggettivi momenti di intimità, che avvicinano ancora di più a livello extracomunicativo genitori e figli.

Sappiate che Cikibom e il cd allegato emanano una simpatia che a descriverla non esce a sufficienza: merito anche delle illustrazioni di Francesca Assirelli, tutte faccioni e cuori rossi, e delle melodie (anche piuttosto complesse, dispari ed elaborate) del cd allegato, tra filastrocche, spruzzi jazz e tradizione.

Il grande libro dei pisolini, Giovanna Zoboli e Simona Mulazzani (Topipittori) 

Qual è la prima cosa che ogni genitore vorrebbe insegnare al proprio figlio? Non serve fare un giro di sondaggi per scoprirlo: a dormire, ovviamente. Restando sul discorso musicale di cui sopra, in fondo le prime melodie che ognuno di noi ha interiorizzato e che ricorderà per la vita sono le ninne nanne, la vera musica trance che funziona per lo scopo che si prefigge.

Ne Il grande libro dei pisolini, Giovanna Zoboli e Simona Mulazzani illustrano e raccontano in rima decine e decine di animali che finalmente, dopo una dura giornata, si gettano tra le braccia di Morfeo senza paura e senza ansie: perché alla fine sono queste due emozioni che inibiscono i più piccoli al sonno – cosa mi perderò, una volta addormentato? E cosa mi può succedere mentre dormo? E gli altri nel frattempo cosa fanno?

Ghiri, tassi, leoni, caprette con Mamma Capra, volpi, dromedari, giraffe, foche monache, ognuno col suo bel pigiamino e la sua rima ben congegnata, affondano nel materasso con gli occhi chiusi e la soddisfazione sul viso; la carrellata non può che chiudersi con i versi “per il gabbiano, un letto di onde / per il bambino, morbide sponde”: c’è sempre un grande protagonista, e sei tu, caro il mio lettore. A sfogliarlo tutto di fila, ricco com’è di immagini e di morbidi colori, di cuscini, coperte, lenzuola soffici e calde, ottiene non solo l’effetto sperato – quello di accompagnare verso il sonno il destinatario – ma anche qualcosa in più: stampare nella memoria passaggi strepitosi (“Dentro l’armadio pisola il gatto / sogna la tarma dentro al cassetto”) e “addestrare” i sogni, con quel campionario di splendidi “colleghi di nanna” che lo popoleranno di sicuro. L’accoppiata con Notturno di Isol è da provare.

Un piccolo Re in un mare di parole, Vittoria Busatto e Lia Frassineti (Il Barbagianni)

Tra tutti i reami dell’universo, che non sono ormai più molti, ce n’è uno con cui ci confrontiamo quotidianamente: il Regno delle Parole. Come faremmo senza? Dovremmo affidarci solamente alla comunicazione non verbale, che in linea di massima è universale, d’accordo; ma voglio vedervi a spiegare il Teorema di Pitagora o a raccontare un’intera storia utilizzando solo sguardi e gesti: diventeremmo schiavi dell’Impero della Frustrazione. Vittoria Busatto e Lia Frassinetti ci raccontano quindi le buffe vicende di Re Alfabeto e dei suoi strani sudditi, fatti di lettere e di tante piccole regole che le tengono insieme facendole “funzionare” a dovere. Lo stesso Re, che sembra uscito dalla penna di Rodari, ha seri problemi a districarsi nel suo nuovo Regno – gli è stato infatti assegnato dal Re Capo di tutti i Re – e grazie all’aiuto di un solerte Maggiordomo imparerà a gestire le sequenze di lettere, le qualità, gli apostrofi, gli accenti, gli articoli, i tempi verbali e tutte quelle regole che popolano la vita scolastica di un bambino alle elementari. Ogni formula, ogni norma, ogni principio grammaticale o ortografico diventa il pretesto per una favola: i verbi sono la dieta del Re, che deve FARE per DIMAGRIRE; senza l’accento, a Sua Maestà scivola la corona priva d’appoggio; con l’apostrofo i nomi non sbattono contro gli articoli finendo al pronto soccorso. 64 pagine di illustrazioni color pastello e racconti per stamparsi in mente le nozioni fondamentali della nostra lingua, con in più un Re particolarmente umano e disponibile ad ammettere i propri errori: valore aggiunto basilare!