Silvia Sanna, classe 1981. Maestra disoccupata, ha già all’attivo diverse pubblicazioni e nel 2011 ha fondato la casa editrice “Voltalacarta”. Dirigente della Torres femminile, Silvia è l’unica donna della Nazionale Italiana Scrittori Osvaldo Soriano F.C. Tra i suoi lavori, un libricino sarcastico sul calcio femminile: “Una bomber – storie di donne che (s)calciano”. La scrittrice conosce bene l’ambiente, i pregiudizi e i limiti che circondano il calcio, soprattutto quando praticato da donne. Tutto questo materiale lo ha rielaborato tirando fuori circa settanta pagine di ironia pura e pungente, che si lasciano leggere in fretta e con piacere.
La protagonista è Julia, che si legge “Iulia” e non “Giulia”, se no mi avrebbero chiamato direttamente Giulia, non vi pare?, è una panchinara a cui è affidato il numero 17 (essendo l’ultima arrivata in squadra, ma che a seconda degli umori può diventare anche 13). Dalla sua posizione, in un certo senso privilegiata, la ragazza osserva e racconta storie di donne negli spogliatoi. Storie di nonnismo e prepotenza, ma anche d’amore, non necessariamente omosessuale come ci si aspetterebbe in certi ambienti. Altro pregiudizio sgretolato; ci sono donne che si amano tra loro e donne che amano uomini, come Julia che – juventina e sfegatata fan di Del Piero – esce per un certo periodo con Piersilvio, salvo accorgersi che quest’ultimo è uno dei pochi antidelpieristi rimasti sulla crosta terrestre. Con il suo modo irriverente e sarcastico di raccontare le cose, la ragazza in panchina osserva le sue compagne e le vede incassare goal, incolpare scarpe scomode o divise inappropriate, le vede fare poca squadra e concentrarsi su banalità. Vede gli uomini interessarsi alla squadra solo per i pantaloncini corti e non per autentico tifo.
La scrittrice, insomma, attraverso gli occhi di Julia, tira fuori tutti gli stereotipi sul mondo del calcio femminile e li descrive, li conferma e spesso li deride e frantuma. Nelle ultime pagine del libro compare anche il nome di Patrizia Panico: campionessa italiana, capitano della Nazionale, la Panico è attaccante della Sassari Torres e una vera e propria icona nel calcio femminile. Eppure il successo e la gloria sembrano riservati solamente ai campioni di calcio maschile, mentre le colleghe donne sono destinate a essere conosciute solo da pochi appassionati. Questo forse il più grande limite del calcio in rosa: impossibile guardare una partita in televisione, sentirne parlare al telegiornale. Le campionesse di calcio devono accontentarsi di un pubblico di nicchia, nonostante il calcio sia lo sport più seguito e capace di radunare il più alto numero di appassionati in assoluto. Julia, comunque, riesce a vivere il suo quarto d’ora di gloria, mentre la scrittrice riesce con maestria a descrivere il calcio femminile e le diverse attitudini psicologiche delle donne che lo vivono: a volte crudeli quanto i colleghi maschi, spesso fragili, insicure o spavalde e coraggiose. Donne, calciatrici, ma soprattutto donne.