«Il mio nome è Francesco e sono ventisei mesi che non gioco a Football Manager».
«Ciao Francesco!»
«Oggi vorrei parlarvi dell’ultima carriera della mia vita: campionato 2006-07, Sassuolo in serie C1. Squadra compatta, spigolosa, con qualche punta di diamante. Il giovane Agazzi in porta, il roccioso Tarozzi a svettare in difesa e il sammarinese Andy Selva a comandare l’attacco.
Un innesto mirato, centinaia di ore bruciate davanti allo schermo e tanto tanto cuore: arrivai in serie B col sangue agli occhi.
Rubavo tempo al sonno pur di poter giocare. Se durante il giorno avevo da fare, tornare in partita era ancora più eccitante. Una droga. Anche nei sogni giocavo. Formazioni, moduli, prossimi acquisti. Ero entrato in un mondo fatto di giovani Cerci, Pazzini e Montolivo. Tutti passati e cresciuti per il Sassuolo, s’intende.
Era il 2015, intanto, e lottavo per lo scudetto. Mi chiamavano il nuovo Ferguson. In poco più di dieci anni avevo rivoluzionato una società. Il Sassuolo batteva il Real Madrid!
Ammisi la mia malattia una mattina del 2023, vedendo Lamela fare da chioccia a un certo Cristiano Trotta. Avevo vinto tre campionati e una Champions League. E per la prima volta nella mia vita, mi ritirai. Per sempre».