Letteratu.it

“Romanzo irresistibile della mia vita vera raccontata fin quasi negli ultimi e più straordinari sviluppi”.

Se c’è una cosa che odio- veramente a questo punto ce ne sarebbe più di qualcuna- è tornare sulle questioni irrisolte; ma se la questione irrisolta si chiama Elena Bulbo d’Ambra, colei che con un solo bacio cambiò irrevocabilmente il corso della mia vita, be’ questa volta farò un’eccezione.

Quanti anni sono passati da allora … trenta? No, trentacinque: trentacinque lunghissimi anni.

 

 

“Romanzo irresistibile della mia vita vera” è tra i candidati per il prestigioso premio Strega: non mi stupisce, dato che ho cominciato a leggerlo un secondo dopo averlo comprato, ignorando i lamenti del mio stomaco mentre mi riaccompagnavano a casa in auto. Ma la verità è che se si inizia questo libro risulta poi impossibile staccarsene, senza rendersene conto si diventa amici del protagonista, che suscita una simpatia enorme sin da subito. La bravura di Gaetano Cappelli è esplosa, credo, proprio nell’essere riuscito a scrivere un romanzo per grandi e “giovani”; perché tra le pagine, che scorrono velocemente e senza alcuna pesantezza, tra le riflessioni così piene di particolari e colori, si alterna l’immagine di questo protagonista che ora si presenta come uomo, adulto e con la vita tra le prime rughe del viso, e ora un giovane ragazzo, un ventenne come si era tanti anni fa, come si era all’epoca dei nostri genitori, quando andare in vacanza d’estate era un evento straordinario, e ci si andava con tutta la famiglia, compreso lo zio saccente che si vantava di sapersi muovere tra le grandi città.

E della famiglia del sud ci sono quasi tutti, dalle zie dedite alla chiesa e santuari annessi, dalla madre che gli impone lezioni di piano sperando che un giorno diventi un grande musicista, al padre taccagno che tuttavia quando si tratta di mangiare non si fa problemi di soldi.

Tra scenari estivi di una Sorrento elegante che risuona delle note di un piano, di quelli neri, enormi e a coda, lo sguardo e il profumo di una donna che si veste di fato e dirige una vita intera, le strade di un piccolo paese della montagna Campana, tra le vie di una Roma universitaria e intellettuale, sogno e meta di uno scrittore vagabondo, si snoda la storia della passione di Giulio, che lascia entrare Elena nella sua vita e la mette al suo centro.

Può una storia d’amore influenzare il corso di una vita?

La storia di Giulio ci insegna così.

Gaetano Cappelli si va ad aggiungere alle schiere dei nuovi scrittori italiani contemporanei, che nati come giornalisti si cimentano nella scrittura dando vita ad un genere completamente diverso dal passato, dal sapore squisitamente italiano, carico di ironia, sentimento, toni che scivolano senza peso dal familiare al formale, dal linguaggio quasi giornalistico e diaristico a quello classico dei romanzi del ‘900.

Il romanzo scorre veloce e leggero, ma non per questo lo si potrebbe accusare di trama superficiale. Forse si respira un atmosfera già conosciuta, ma questa è l’unica critica che sento di fare a questo libro.

Per cui, si, forse sono di parte, ma io spero tanto che vinca lui.