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Adesso sarebbe bello fermarsi a pensare all’estate, ma non lo farò perché non ne ho voglia. E poi, prima che arrivi l’estate, ci sono ancora troppe cose da fare e non si può saltare a piè pari verso la meta senza passare per tutte le stazioni. A meno che non si abbia un jumbo-jet privato, e allora puoi fare il cazzo che ti pare. Ma io non ce l’ho e non ho voglia di pensare.
Allora, quasi quasi, potrei camminare: tirato dal sole, spogliato della solita divisa quotidiana, pronto a sposare il teatro della strada. Ma no, non c’ho voglia. E poi sono arrivate quelle nuvole lì che non me la contano giusta. No, non c’ho voglia.
Mi piacerebbe metter su un po’ di musica, qualcosa di rilassante per stimolare il pensiero e solleticare l’umore. Un po’ di musica per sfogare la tensione è proprio quello che ci vuole. Ma poi perdo tempo a decidere e mi passa la voglia.
Gesùcristo, non so cosa fare! Ora guardo la tivvù. Ora ho voglia di parlare. Adesso fumo e dopo dormo. Scrivo. Ma neanche quello mi va bene.
L’anima prude, ho voglia di fatti. Eppure il tempo resta bianco come il latte.