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“Tutto il mondo è vedovo” di Amelia Rosselli

Tutto il mondo è vedovo se è vero che tu cammini ancora

Tutto il mondo è vedovo se è vero! Tutto il mondo

è vero se è vero che tu cammini ancora, tutto il

mondo è vedovo se tu non muori! Tutto il mondo

è mio se è vero che tu non sei vivo ma solo

una lanterna per i miei occhi obliqui. Cieca rimasi

dalla tua nascita e l’importanza del nuovo giorno

non è che notte per la tua distanza. Cieca sono

chè tu cammini ancora! Cieca sono che tu cammini

e il mondo è vedovo e il mondo è cieco se tu cammini

ancora aggrappato ai miei occhi celestiali.

 

Amelia Rosselli

 

Una poesia difficile, “oscura”.

Amelia Rosselli, poetessa d’avanguardia e sperimentale, morta suicida nel 1996, è stata esponente della generazione degli anni ’30. Il suo primo libro, “Variazioni belliche”, ormai una delle opere più importanti della letteratura italiana, pubblicato nel 1964, si chiude con questo componimento. Figura di scrittrice unica, la Rosselli ha fatto del linguaggio il luogo di sperimentazione per eccellenza, ove interrogare la propria esistenza in rapporto al contesto sociale in cui le toccò di vivere.

In questi versi emergono per l’appunto tali caratteristiche. Lo stile ripercorre quasi quello di un testo musicale e dalla forma traspare tutto il complesso lavorio mentale di chi ha dato vita al componimento. L’anafora la fa da padrone. Si ripetono le stesse espressioni, continuamente. Espressioni illogiche in un testo che << crea- come ha scritto Casadei- una rottura dei confini spaziotemporali considerati normali>>.

L’illogicità fa emergere prepotente un senso precario dell’esistenza, l’incertezza per le cose del mondo.

Il “tu” della poesia “non muore” eppure il mondo è ormai vedovo. Il fulcro di tutta la meditazione poetica è questa affermazione. Vedovo allora da chi? Vedovo da che cosa? L’oggetto della poesia rimane volutamente criptato, latente.

La sensazione che prepotentemente si mostra è però chiara, manifesta. Un’angoscia che è consapevolezza, un terrore che è cognizione di causa.

Questa poesia è il luogo del dubbio e nel contempo delle domande già risposte. Il vuoto ormai ci caratterizza, il lutto è parte di noi, si è insinuato profondamente.

Un mondo segnato e rassegnato, senza via d’uscita, quello che ci mette davanti la Rosselli. Un mondo a cui hanno spento la luce, che vive nel tetro, in cui l’oggetto del desiderio rimane lontano, troppo lontano per essere afferrato, per poterne fruire.

Un mondo che per questo è rimasto vedovo.