Pronti a parlare di libri per bambini? Via! Disegni, storie, carta e colori per accendere pensieri under 10. E non parliamo certo di età anagrafica.
Tre libri che urlano, in modi e ad orecchie diverse: urlano i protagonisti di Jumanji, mentre l’esercito della giungla invade casa loro; urla il vostro cuoricino mentre il micio di Dove batte il cuore si tuffa in acqua alla ricerca del regalo per la sua bella; urla per farsi vedere la piccola scimmietta Tendra, che nessuno sembra vedere in Io sono qui.
Urliamo anche noi? Dai dai dai!
Jumanji, Chris Van Allsburg (Logos)
Non penserete mica che il delirante film con Robin Williams, Bonnie Hunt e Kirsten Dunst in epoca Prima Comunione sia nato dal nulla, vero? Lo spaventoso gioco in scatola da cui salta fuori un’intera giungla, con animali, piante, esploratori incazzusi e chi più ne ha più ne metta, è il frutto di un’idea geniale di Chris Van Allsburg: parliamo di un peso massimo, scrittore e illustratore per ragazzi americano autore anche di altre storie pluripremiate e trasposte su grande schermo – Zathura e Polar Express, ad esempio. Di suo Logos ha appena ristampato Jumanji e Il fico più dolce, rispettivamente del 1981 e del 1993: operazione coraggiosa e divertente, le storie migliori non hanno età e si vede.
Il gioco di società più torrido della storia, nella sua versione libresca, è piuttosto distante dalla trasposizione filmica: ok, vai con la banalità quotidiana; Van Allsburg ha comunque partecipato alla sceneggiatura di Jumanji film, quindi nessuno gridi allo scandalo. Il tratto naïve delle illustrazioni in bianco e nero, ricche di dettagli e tutte a fronte del testo scritto – impostazione d’altri tempi ma indubbiamente funzionale al risultato – evoca un mondo decisamente più fiabesco di quello devastato da mangrovie e scimmie urlatrici in cui si destreggiano Robin Wiliams (personaggio assente nel volume) e i due bambini. Nel libro il leone viene chiuso in camera con la giusta dose di ansia; l’esploratore perduto è assorto nella propria cartina, senza cercare di farsi giustizia armato fino ai denti; la mandria di rinoceronti o il vulcano che erutta sono pericoli commisurati all’età del lettore – indicativamente sei-otto anni – e la trama è molto più snella. Il realismo cinico e surreale del film qui è mitigato, lascia il posto all’immaginazione. Che poi sarebbe il ruolo del libro, no?
Ora possiamo urlare anche noi JUMANJI! e sperare che tutto torni al suo posto: così come un eroe dei nostri tempi in una storica scena allo zoo…
Dove batte il cuore, Satoe Tone (Kite Edizioni)
Avete figli romantici? Volete allenarli alla purezza dei sentimenti? En passant vi piacerebbe commuovervi mentre leggete loro una favola per addormentarsi? La carinissima autrice e illustratrice giapponese Satoe Tone, fresca di Premio Internazionale per l’Illustrazione alla Bologna Children’s Book Fair, ha il libro che fa per voi. Dove batte il cuore è dedicato infatti a lettori “dai 5 ai 100 anni”, dizione intelligente dell’editore Kite: la struggente coppia di gattini che in riva al lago gioca alle prove d’amore parla in modo diverso – ovviamente – al lettore con cui si confronta. Nero, lui, cerca di consegnare a Bianca, lei, le piccole luci che puntinano il laghetto: quel che ne esce sono invece tantissimi cuori rossi, ora conchiglie, ora pesci, ora foglie, ora persino un enorme polipo; di lucine nemmeno l’ombra. Sarà Bianca a capire (le donne non facciano battute!) che sono le stelle riflesse: Nero smetterà di mulinare dentro e fuori dall’acqua alla ricerca del regalo per la sua amata ed entrambi si godranno il paesaggio abbracciati e felici.
Ora, chi vi scrive non è proprio il tipo da amori sdolcinati – generalmente gli preferisco persino i Die Hard, vedete un po’ voi. Ma saranno i disegni tutti fronzoli, bolle e spirali; sarà che il blu – della notte, del laghetto – è il mio colore preferito; sarà che il Giappone e la sua estetica mi sono particolarmente cari; sarà che l’amore può essere Grande senza impiastricciarsi di miele: il libro mi ha conquistato. Dove batte il cuore ha una qualità artistica nella storia e nel disegno che rapisce i lettori adulti e che colpirà i più piccoli: troveranno nei due mici nuovi amici. L’importante è che tengano il libro da conto: sfogliandolo di nuovo dopo qualche anno comprenderanno il senso di quelle divertenti prove d’amore, che da buffe diventeranno commoventi.
Io sono qui, Sabina Colloredo e Svjetlan Junakovic (Carthusia)
“Yu-huuu, c’è nessuuuunoooo”.
Che simpatica la particella di sodio, eh?
Certo, finché in quella solitudine non affoghi tu: la sensazione di trasparenza, di spaesamento, di incapacità a farsi sentire è tipica di molti bambini, soprattutto quando il contesto in cui nascono non gli è, per usare un eufemismo, amico. La mancanza di istruzione, di sanità, di cure nell’accezione più ampia del termine, contribuiscono a rendere più soli, e quindi indifesi, i piccoli del mondo: il progetto di questo Io sono qui è una collaborazione tra Carthusia e Terres des Hommes (a cui sono destinati una parte dei proventi), la delicata storia di Sabina Colloredo una metafora in cui immedesimarsi facilmente. La scimmietta Tendra nasce sola, senza nemmeno comprendere bene la propria natura; il primo consiglio che riceve è di starsene ferma, buona e zitta: fortunatamente è anche il primo che trasgredisce, correndo per la giungla alla ricerca di qualcuno che la noti. Sono in pochi però a badarla, animali più o meno strani, più o meno amici, comunque diversi da lei: un rinoceronte cucciolo le spiegherà finalmente quel che conosce, inserendola nella vita e aiutandola a conquistarsi un posto nel mondo. I disegni del croato Svjetlan Junakovic, uno che con le illustrazioni di animali va forte (guardatevi i suoi Ritratti famosi!), sono materici e vivi, dai paesaggi e dalle espressioni dei protagonisti che esprimono chiaramente un ignoto travolgente.
Tenete d’occhio l’intera collana Storie al quadrato: tematiche importanti che ruotano intorno alla diversità.