Nella vita di tutti i giorni nessuno ti chiede di raccontare la storia che ti morde il cuore e te lo mastica, e se qualcuno te lo chiede, nella vita di tutti i giorni nessuno riesce a raccontare quella storia, perché non trovi mai le parole adatte, le sfumature giuste, il coraggio di essere nudo, fragile, autentico. Quella storia deve piombare da fuori, come quando accade che i libri ci scelgano e gli autori diventino amici a cui vorremmo telefonare alla fine della lettura per chiedere come fanno loro a conoscerci o dove hanno sentito la nostra storia. Quella storia è uno specchio che ti sorprende a esclamare: questa è la mia, questo sono io, ma non avevo le parole per dirlo. E forse scopri di non essere solo, definitivamente solo.
Quale è il momento in cui si capisce che si sta crescendo? La crescita è un processo lungo, che forse non termina mai; un processo che vive di arresti e di difficoltà ma anche di acquisizioni di nuove consapevolezze e conquiste. Margherita è un’adolescente; Margherita ha quattordici anni e una montagna tutta da scalare che si chiama liceo. Uno dei momenti più complessi della vita è proprio quello che porta a quell’attestato di maturità dopo diversi anni di studio e pagine da studiare. Tra i banchi di scuola si impara però anche la vita: le amicizie, gli schieramenti, le prove e le conferme che serviranno da base per la vita adulta. Margherita è la protagonista di “Cose che nessuno sa”, il romanzo di Alessandro D’Avenia che segue in contemporanea due filoni: quello della crescita individuale e quello della rottura dell’unità familiare. Due filoni intrecciati tra loro. Un messaggio in segreteria del padre è l’inizio della distruzione della famiglia. Margherita ha tante domande ma nessuna risposta; si sente abbandonata dal padre che decide di non tornare più a casa, dalla madre presa dai suoi problemi, dalle amiche di scuola che la ritengono “strana”. La ragazzina fa tesoro delle perle di saggezza che la nonna siciliana Teresa le dispensa di volta in volta, capace di insegnare più di quello che alcuni insegnanti non riescono a fare. Margherita sogna, Margherita spera, Margherita cresce. Il dolore e la meraviglia dell’ adolescente vengono descritti dall’autore che rende l’idea, sebbene carichi talvolta troppo le pagine di metafore e citazioni.Ad accompagnarla nel suo viaggio di vita c’è la compagna di banco Marta, capace di darle la grinta nei momenti difficili; un professore che impara la “lezione” insieme ai suoi alunni e Giulio, il ragazzo che le fa battere il cuore, lì tra i corridoi della scuola. I due ragazzi vivono quell’amore delicato fatto di sguardi e sorrisi, di confronti e di scontri. Infine, un libro, l’Odissea che diventa monito per Margherita: una Telemaco al femminile che nel ricercare il padre trova sé stessa.
Nessuna perla è uguale all’altra. Nessuna perla è mai perfettamente simmetrica. E nelle cose di questo mondo meglio tenersi lontani dalla perfezione: la luna quando è piena comincia a calare, la frutta quando è matura cade, il cuore quando è felice già teme di perdere quella gioia, l’amore quando raggiunge l’estasi è già passato. Solo le mancanze assicurano la bellezza, solo l’imperfezione aspira all’eternità.