Quella sul punto di terminare è stata una settimana decisamente piena di eventi.
In particolar modo la giornata di giovedì è stata davvero importante. Il 14 febbraio, giorno di San Valentino e festa degli innamorati, ha coinciso con la terza serata dell’ormai storico Festival di Sanremo, giunto alla sua sessantatreesima edizione. Come ci si aspettava lo spettacolo è proseguito sull’onda del tema dell’amore, spesso molto caro alla manifestazione musicale, che quest’anno però si è spinta oltre. Sotto la guida di Fabio Fazio e Luciana Litizzetto infatti il Festival si è aperto al panorama musicale internazionale con diverse performance in lingua straniera che si sono succedute nelle precedenti serate, prima fra tutte quella che ha incantato l’Ariston con Asaf Avidan e la sua Reckoning Song.
Ma è stato durante la terza serata del Festival che lo spettacolo si è aperto al mondo unendosi ad un evento nato sul web e nominato ONE BILLION RISING.
Il One Billion Rising festeggia la ricorrenza del quindicesimo anniversario dalla fondazione del V-Day, un famoso movimento mondiale che lotta per porre un freno alla violenza sulle donne e i bambini. La sua promotrice è Eve Ensler, poetessa e drammaturga statunitense, che sin dal 1996 si espone in prima linea nella difesa della donna da ogni tipo di violenza. La lunga battaglia della Ensler inizia con la pubblicazione de “I Monologhi della Vagina”, proprio del 1996. Il libro proponeva una serie di monologhi letti da diverse donne in occasione del rappresentazione teatrale, monologhi che si ricollegano alla vagina toccando i temi della nascita, del sesso e della violenza.
Nel concreto il One Billion Rising invitava le donne di tutto il mondo a uscire, ballare e alzare la testa nella giornata del 14 febbraio, per chiedere la fine delle violenze che sono costrette a subire. L’invito era ovviamente esteso a tutti gli uomini pronti a sostenerle.
La rivoluzione messa in atto dal web ha avuto come chiave la danza, e attraverso i flash-mob un semplice balletto è diventato segno di protesta nelle più grandi città del mondo. Oggi sono disponibili sul sito http://www.onebillionrising.org/ le foto e i video di questo evento mondiale.
Il Festival della Canzone Italiana ha dedicato una bella parentesi della sua terza serata alla proposta del V-Day. Luciana Litizzetto infatti in un breve monologo sull’amore è stata capace di legare insieme i diritti negati alle coppie gay e la questione della violenza sulle donne. “Perché San Valentino è la festa dell’amore” dice “l’amore declinato in tutte le sue forme … e che ci interessa quello che fanno a letto? L’importante è che le persone si vogliano bene!”. È da questo punto che parte la sua digressione sulle donne, su quelle che ogni giorno subiscono la forza e la violenza del proprio compagno tra le pareti domestiche, che dovrebbero rappresentare un rifugio e non una prigione. Non si perde in elaborati giri di parole Lucianina, ma è diretta e concisa quando sottolinea che “… l’amore con la violenza e le botte non c’entra un tubo …” e che “… un uomo che ci picchia è uno stronzo! E bisogna capirlo subito, al primo schiaffo, perché tanto arriverà anche un secondo e poi un terzo, un quarto …”. La conclusione del monologo è stata poi seguita dal balletto per il One Billion Rising in cui un largo sorriso accompagnava le impacciate giravolte della presentatrice del Festival. Ecco il regalo del Festival alle donne e all’amore, un dono che molti giornali hanno appiattito, definendolo un semplice teatrino atto a far salire l’audience. Personalmente credo sia stato sfruttato un mezzo enorme, quale è Sanremo in Italia, per un fine ancor più grande.
Proprio la mattina del 14 febbraio tutti abbiamo certamente letto della tragica fine toccata a Reeva Steenkamp, bellissima modella trentenne, tra le più famose in Sudafrica. L’unica colpa della giovane donna è stata quella di avere accanto un uomo di quelli sopracitati nelle parole della Litizzetto. L’aveva scambiata per un ladro, così si difende il suo fidanzato, l’atleta paraolimpico Oscar Pistorius. Ma la polizia, dopo una breve indagine ha rifiutato la sua versione e fatto scattare le manette per omicidio volontario. A rafforzare l’accusa ci sarebbero “segnalazioni di natura domestica” scattate in occasione di precedenti litigi della coppia.
Ciò che è accaduto in Sudafrica mi ha ricondotto involontariamente ad un romanzo di John Maxwell Coetzee, premio Nobel nel 2003. Il romanzo si intitola Disgrace ( Vergogna nella traduzione italiana), e racconta di un professore della Cape Town University, divorziato due volte, con una figlia ormai adulta che vive in campagna con la quale quasi non ha rapporti. L’uomo vive irresponsabilmente i piaceri del sesso con compagne occasionali, spesso prostitute, fino a quando non va a letto con una sua studentessa che, stanca delle richieste del professore, lo accusa di molestie sessuali. La vergogna, dunque, costringerà l’uomo a rifugiarsi dalla figlia che, quasi a scontare le colpe del padre, incapperà in una vera e propria violenza carnale. L’accettazione dell’accaduto da parte della figlia sconvolge l’uomo e gli fa comprendere che anche una violenza deve essere accettata, a capo chino, per sopravvivere.
È a questo silenzio che il One Billion Rising grida RISE UP! (Alza la testa!) , perché tutto questo deve smettere di accadere, in qualsiasi cultura e Paese. Difficile chiamarlo ancora “sesso debole” eh?