Il premio Mondadori 1924 mi alletta a tentare; qualche economia fatta nell’America del Sud mi consente di tentare, vivendo alcuni mesi senza guadagno; Carmina non dant panem! Ma anche l’uggioso pane della compressione e della rinuncia non fa bene nè al corpo, nè all’anima. E’ meglio giocare una volta un gioco disperato che vivere inutilmente la tragica, inutile vita. E’ vero che non sto bene. Ma quando ho avuto, quando avrò serenità nella vita? Dopo gli anni luminosi dell’infanzia, neri dolori, invincibili mali mi hanno selvaggiamente ferito.
Carlo Emilia Gadda si avvicina al mondo della narrativa nel 1924, partecipando al concorso della Mondadori; ha solo quattro mesi per presentare un romanzo inedito, quattro mesi per tentare, quattro mesi per vincere. Il primo titolo, quello affrettato è Racconto italiano del novecento, a cui seguono altri due Racconto di mediocre autore del novecento e Racconto di ignoto del novecento. La versione definitiva porta il nome Racconto italiano di ignoto del novecento. La storia presenta uno scheletro compositivo tanto caro all’ingegnere Gadda, intreccio, caos, disordine e violenza in un’Italia fascista. Secondo Gadda il caos del suo romanzo è l’emanazione diretta della società italiana del periodo post-bellico; a questo, si aggiungono le ingerenze del contatto con altri popoli, il sud America e, in maniera parziale, la Francia. Il suo protagonista, Grifonetto Lampugnani, è in parte l’alter ego dello scrittore stesso: morto il fratello in guerra porta sulle sue spalle il peso di un senso di colpa costante; il suo innamoramento, le sue peripezie, il suo difficile rapporto con la madre sono tutti elementi che concorrono a rappresentare “ la tragedia di una persona forte che si perverte per l’insufficienza dell’ambiente sociale” stessa tragedia che, in maniera molto più generale, viene ad investire la storia sociale dell’Italia del tempo. Questo primo romanzo gaddiano resta incompiuto, così come lo saranno altri lavori successivi a questo. La conoscenza enciclopedica dell’ingegnere diventato scrittore fa si che si diletti nel mescolare vari elementi tra loro, arricchendo le sue storie di divagazioni e informazioni dettagliate e settoriali da un lato ma poco contingenti alla storia dall’altro, trasformando il lavoro in un pentolone di vicende, elementi, personaggi e informazioni. Grifonetto è innamorato di Maria, i genitori di lei si oppongono alla loro unione vedendo migliore al suo fianco il personaggio del visconte, per tre motivi: amico di infanzia; egli aveva salvato il fratello di Maria in guerra; la ragazza aveva fatto una promessa alla madre sul letto di morte. Alla storia principale si legano microvicende secondarie, quali quella del fratello di Maria e del suo matrimonio con Silvia, una ragazza del popolo. Prima di questi un’altra storia d’amore, quella tra Carletto, operaio socialista e Nerina, di origini borghesi. Carletto è geloso della ragazza in maniera ossessiva tanto da credere che Nerina sia interessata al suo datore di lavoro; decide così di cambiare officina meccanica, andando a lavorare presso l’ingegnere Vendome, fratello di quella stessa Maria di Grifonetto. I personaggi diventano l’uno filo conduttore dell’altro, aprendo vicende e lasciandole sospese.
Diviso in più blocchi, il lavoro di Gadda è un condensato di esperienze di vita vissuta dallo stesso autore e riflessioni generali sulla società del tempo. Rimane il lavoro di iniziazione dell’Ingegnere Fantasia, complesso e caotico come il suo artefice.