Tutto il mio essere ruota frenetico attorno ad una solitaria stella danzante che irradia la sua sardonica lucentezza pugnalando le mie cieche pupille da tempo oramai assuefatte all’avvolgente sicurezza delle tenebre. |
Saffo
Tensione, magnetismo, attaccamento e brama che ci lega a qualcosa di lontano e che non ci appartiene. Qualcosa di sfuggevole, che danza e che ci schernisce con ironia, facendoci immaginare la sensazione che proveremo una volta raggiunta la nostra “stella danzante”.
Questi versi rammentano, in un linguaggio semplice ed asciutto, la nostra umana condanna, nel non accondiscendere all’atmosfera oscura e nebbiosa che ci riguarda ogni giorno, e nell’avere sempre nel nostro cuore e fissa nella nostra mente l’immagine di una luce, di un contrasto netto con la nostra realtà, che ride di noi e ci condanna ad una vita di inquieto magnetismo non colmato.
Tematica costantemente attuale trasportata fino a noi dal VII sec a.C.
La poetessa di Mitilene, nella sua, purtroppo, a tratti lacunosa produzione, affronta argomenti propri di ogni secolo e di ogni civiltà umana, a partire dall’amore passionale o romantico, a volte censurato nel corso dei secoli in quanto riguardava relazioni omosessuali (saffiche). Un gruppo di fanciulle dedite ad ogni sorta di arte, nel tìaso, faceva nascere sentimenti ardenti e passioni brucianti e disperate che ancora oggi possiamo leggere ed apprezzare come qualcosa di irripetibile.
La poetessa invoca l’amore, e ogni sorta di desiderio inappagato, come se fossero divinità a cui ambire e da riverire con tormenti quasi laceranti, in quanto riconosce la bellezza della luce che viene irradiata dalla sua “stella” e che rende ogni sorta di amore una lotta contro qualcosa di troppo grande perché renda noi dei vincitori completi. Questa continua battaglia interiore tra cielo e terra, uomo e dio, luce e tenebra, cammina e procede incalzante accanto alle numerose lotte e guerre omeriche di uguale natura; con uno stile asciutto e comprensibile, Saffo riesce a trasformare ogni sua poesia, anche la più breve, in un poema epico, che rammenta atmosfere allegoriche nel narrare vicende o nel descrivere turbamenti impalpabili. Ogni fanciulla è un’eroina, ogni richiamo all’amore rende l’uomo un valoroso combattente.
Il magnetismo sentimentale di questi versi è una smania, che nessuno di noi può celare, per qualcosa che amiamo, qualcosa che ci trasforma sottoponendoci a continui affanni per il suo pugnalarci con la sua “sardonica lucentezza”. È un essere solitario, che danza e ride in armonia solo ed unicamente con se stesso. Una personificazione del desiderio e dell’amore che, benché forse appaia diverso nella mente di ognuno di noi, trasmette sempre quell’idea di appagamento irraggiungibile e mai sanabile, nonostante noi riusciamo ad immaginarlo.