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La resurrezione del signor B.

 

A tratti è sembrato un duello rusticano da saloon dei fumetti di Tex Willer. A tratti la pubblicità del Gratta e Vinci sul calcio, quella del “Ti piace vincere facile?” con l’intero stadio e tutti i giocatori schierati contro un unico inerme avversario.

L’unica certezza è che, come sempre succede, quando Silvio Berlusconi alza la posta e rischia il tutto per tutto, riesce sempre a spuntarla e uscire vincitore. Non servono i dati (smentibili tra l’altro da una semplice ricerca su Internet) presentati da Giulia Innocenzi, non bastano le lezioncine di Luisella Costamagna, nè i verbali e le contestazioni di Travaglio (il più efficace tra tutti).

Berlusconi riesce a connettersi con il suo pubblico, quello sensibile al suo vittimismo, al suo minimizzare gli errori, alle sue promesse iperboliche nonostante i fallimenti, al suo dire che “il premier non ha poteri”.

Il successo della puntata per quanto riguarda gli ascolti (8,6 milioni di spettatori) non sorprende nessuno, così come nessun parlerà d’altro per i prossimi giorni. Berlusconi è tornato al centro della scena proprio grazie al suo “nemico”.

Dopo questa performance, che ha galvanizzato i suoi sostenitori e fatto venire molti dubbi ai suoi ex elettori che pensavano di non votarlo, il 30% del voti per la coalizione che li sostiene è un dato quasi certo. E punta ad accorciare la distanza che lo separa da Pierluigi Bersani relegando Monti al ruolo di comparsa.

In ogni caso è stato un successo.