Il piccolo principe, opera di Antoine de Saint-Exupéry e storia antecedente a questa, racconta di come l’autore sorvolando il deserto del Sahara, subisce un danno al motore e precipita. Il giorno seguente si risveglia al suono della voce d’un bambino.
[…] “Ma che cosa fai qui?” Con tutta risposta, egli ripeté lentamente come si trattasse di cosa di molta importanza: “Per piacere, disegnami una pecora…” Quando un mistero è così sovraccarico, non si osa disubbidire.[…] L’aviatore comincia a disegnare varie pecore, che il bambino rifiuta, fino a quando, esasperato, disegna una scatola con dei buchi, all’interno della quale – dice – si trova la pecora. Il piccolo principe è soddisfatto e alla fine della discussione racconta la sua storia. Nel racconto compare anche il segreto dell’amicizia: “…l’essenziale è invisibile agli occhi…”[…]
Un libro che ha entusiasmato grandi e piccini, una favola che ha fatto sognare e ha conquistato anche i cuori più duri. Un libro che ha fatto sorridere ma anche riflettere, perché anche se annoverato tra i libri per bambini, è qualcosa di più che una semplice favola. Ci mostra, con disarmante semplicità, quanto spesso sia incredibile la vita degli adulti che agiscono, corrono, si agitano, si stancano ma per cosa?
Una volta il Dalai Lama disse: “Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’Occidente è che perdono la salute per fare i soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere né il presente, né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.” I bambini invece riescono a cogliere l’essenza di ogni cosa, a dare importanza a tutto ciò che li circonda; il loro mondo è piccolo, proprio come quello del Piccolo Principe, ma è pieno di significati. Quando si cresce invece si perde quella magia e spesso ci si trova persi nelle faccende quotidiane, proprio come il pilota smarrito nel deserto.
A distanza di tempo, “all’alba di un nuovo secolo e di un nuovo millennio”, Roemmers ci propone un libro altrettanto entusiasmante e profondo. In un’epoca dove i valori sono stati perduti, dove gli adulti continuano ad essere disillusi e a guardare la vita senza incanto, questo autore ci propone un libro che nasce con lo scopo di dare delle risposte a tutte quelle domande che “Il piccolo principe” ha fatto sorgere. “Cosa ne sarebbe stato di quel bambino così speciale, se fosse rimasto a vivere qui tra noi. Come sarebbe stata la sua adolescenza? Come sarebbe riuscito a preservare intatta l’innocenza del suo cuore? ” Un libro che però, come ha affermato lo stesso autore non vuole mostrarsi al pubblico come un « sequel della celebre favola ma piuttosto una continuazione sentimentale basata su un richiamo ai valori dell’originale ». Nel romanzo di Roemmers, il protagonista è nuovamente quel bambino con i capelli biondi, gli occhi azzurri, sinceri, col suo mantello blu e la sua espressione persa nelle meraviglie del mondo. Lo stesso bambino, ora cresciuto, che conserva ancora quell’ingenuità e che già una volta ci aveva fatto sognare. Il protagonista lo incontra mentre è in viaggio “lungo una sperduta strada della Patagonia.” Dopo averlo accolto in macchina, tra i due inizia un dialogo profondo improntato sulle cose più semplici della vita, a volte così semplici che non si trovano le parole per spiegarle. Un viaggio lungo e spirituale, che tocca “tutti i grandi interrogativi dell’esistenza umana” e che porterà il lettore alla riscoperta di temi importanti.
«Se ti senti solo, se il tuo cuore è puro, se nei tuoi occhi c’è ancora spazio per lo stupore di un bambino, leggendo queste pagine potresti scoprire che le stelle sono tornate a sorriderti e forse le sentirai suonare come fossero cinquecento milioni di sonagli.»