Cercare di dare forma e voce a un nuovo tipo di rivoluzione sociale e comunicativa è un obiettivo che si sono posti in molti, in particolar modo quando si parla di un fenomeno che interessa l’opinione pubblica, i media, e coinvolge i cittadini in prima persona.
Il citizen journalism ha cambiato la prospettiva di breve e di lungo periodo di chi crea, promuove e diffonde notizie. Gli editori sono sempre più incuriositi da questo nuovo tipo di giornalismo quanto mai preponderante nella fascia d’età ad oggi più lontana dalla lettura, quella degli under 25: una grossa fetta di utenti che ammette di informarsi principalmente tramite il Web, luogo in cui sono presenti anche i maggior siti di informazione creata dai lettori.
In Italia il fenomeno è molto vivace per quanto riguarda i contenuti ex novo creati dagli utenti stessi, contenuti che hanno portato quindi alla nascita di vere e proprie piattaforme di informazione libera e condivisibile. I mainstream media hanno saputo adattarsi meno invece alle esigenze dei lettori, coinvolgendoli poco, limitando dunque l’interattività dello scambio tra le due categorie. Un esempio tra tutti è quello del sito web del “Corriere della Sera”, quotidiano d’informazione con la più alta tiratura in Italia, totalmente estraneo alla logica di acquisizione di notizie bottom up.
La non apertura dei quotidiani ai nuovi prosumer ha però fatto sì che questo fenomeno si espandesse attraverso i social media, in particolare grazie a Twitter, ad oggi piattaforma utilizzata anche (attraverso la creazione di un profilo con nickname, foto e descrizione) per la diffusione di notizie in tempo reale. Esempio topico è quello di “Andy Carvin”, manager di Npr, da oltre un anno promotore e diffusore del giornalismo partecipativo attraverso i famosi tweet del social network.
Nasce così la necessità, per chi, come me, vive di informazione, di domandarsi il perché il lettore abbia ad un certo punto sentito la necessità di avere un altro polo di informazione che non fosse quello imboccatogli dall’alto. Che ne è stato dell’informazione tradizionale?
Dire che gli utenti oggi non siano passivi è un dato ormai evidente; non solo i nativi digitali ma anche le precedenti generazioni hanno ormai acquisito e trasformato i nuovi media, sfruttandone tutte le capacità (percorso questo non ancora terminato!). Sotto i 45 anni di età Internet è già da anni la principale e più autorevole fonte informativa. Solo un mesto 5% considera la TV autorevole. Meno del 10% confida nella stampa scritta.
Il web 2.0 sarà a breve inghiottito dalla morsa del 3.0, i social media ad oggi divorano qualunque tipo di via comunicativa. Le notizie viaggiano velocemente. Gli utenti hanno la possibilità di informarsi in ogni momento e in ogni luogo grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie digitali.
Forse ciò che ricercano i lettori non è un nuovo tipo di giornalismo, ma un giornalismo che stia al passo con i tempi, che leghi i propri obiettivi a quelli dei cittadini e che abbia in comune con essi lo scopo per cui è nato, informare.
Lo zapping possibile grazie alla Rete è dunque un punto di forza che garantisce una pluralità di informazione non percepita grazie ai media tradizionali.
Molti imputano però la nascita del citizen journalism alla morte del giornalismo tradizionale, ricco di sfarzosi lustri legati all’economia, povero di una moltitudine di voci e pensieri, e vittima del potere. Quanto di vero?
Ciò che ne scaturisce è dunque un settore in mutamento, quello dell’informazione, vittima della velocità della Rete, ma assolutamente capace di divenire un nuovo potere. Ridefinendo così il concetto di agenda setting e di opinione pubblica. Concetto che sta facendosi sentire altrove: su quelle piattaforme finora sconosciute, ma che stanno facendosi spazio tra gli utenti web e non solo.
Una notizia interessante è quella riguardante la riformulazione della categoria “Breaking News” del Premio Pulitzer, massimo riconoscimento giornalistico. Infatti è avvenuto il formale riconoscimento di Twitter e dei social network come canali di autentico giornalismo. La nuova definizione delle Breaking News fa in modo che le realtà si allarghino, aumentando anche le potenzialità del citizen journalism.
Dimostrazione che in fondo qualcosa sia stia smuovendo anche ai piani alti.