Amare è un lavoro duro. Non prevede ricompense né riconoscimenti ufficiali, spesso nemmeno da parte dell’oggetto del nostro amore. Solo la sensazione di essere un pò più vicini degli altri al cielo.
I cuori sono alla ricerca di risposte. I cuori sono pieni di domande. I cuori battono, si spezzano, si fermano e battono ancora. Massimo Gramellini raccoglie nel suo lavoro “Cuori allo specchio” lettere e lettere dei lettori appassionati della sua rubrica, una sorta di posta del cuore, dove lui, il Postino dei sentimenti, analizza storie e dispensa consigli sempre con una vena di ironia.
Un uomo, un giornalista alle prese con i cuori perché come dice lui stesso ” Di potenti mi occupo già tutti i giorni su La Stampa. Su Specchio vorrei fare qualcosa di diverso: per esempio occuparmi delle persone normali”. Sono proprio le persone normali quelle che forniscono a Gramellini la materia prima, cuori adolescenti, maturi, invecchiati, che sentono la necessità di confrontarsi. Confrontarsi…. prendere carte e penna e sfogarsi su una lettera, o per mail o mandando un fax. Poco importa il mezzo quando il fine è lo stesso: esporre ad uno sconosciuto il proprio male, la propria sofferenza come se a parlarne con lui, che non conosce i loro visi, si sentissero più capiti e meno soli. Si è tutti deboli di fronte all’amore, si è senza età e senza sesso; si è tutti bisognosi di quelle parole di conforto che ci si aspetta già di ricevere ancor prima di inviare la propria missiva ed è ancora meglio sentirle da chi non ti vuole bene e non è quindi tenuto a consolarti, da chi non deve addolcire la pillola per non ferirti troppo da vicino. Gramellini è lì, che legge, che risponde per far chiarezza; non fa mistero delle sue esperienze anzi le utilizza in prospettiva di un confronto con il lettore di turno.
Divise per campi tematici vari le lettere vengono così raccolte nell’insieme del Senza Amore, Amore non ricambiato, Amore sbilanciato, Amore pericoloso, Amore congelato, Amore in gabbia, Amore coniugale, Amore spento, Amore tradito, Amore sospeso, Amore finito, Amore sfinente ed infine quello oltre lo specchio, Amore eterno.
La scelta del titolo della raccolta è indicativa: già nella premessa Gramellini prova a spiegare l’amore o meglio ciò che il suo lavoro contiene:
Troverete storie di tutti i colori e di tutte le età. Il mio consiglio è di non saltare quelle che vi sembrano più lontane dalla vostra esperienza personale: spesso è proprio lì che si nasconde lo spiraglio che può illuminare un lato oscuro di voi stessi. A me, almeno, è successo così. Non so spiegarvene la ragione. Ed è questa, in fondo, la cosa più importante che ho imparato a forza di specchiarmi nei cuori degli altri: l’amore non ha un perché, l’amore è il perché.
E se l’amore è il perché passare notti a struggersi, giorni a pensare e a rimurginare su cosa sarebbe meglio fare non ha senso. Nessuna domanda dunque se la risposta è nella domanda stessa.