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Per quest’anno, non cambiare: stessa spiaggia, stesso… libro!

La lettura, si sa, occupa un posto marginale nella vita quotidiana dell’italiano medio: in Italia, chi legge, legge molto poco. Nella maggior parte dei casi capita che il numero di libri letti in un anno sia inferiore a 3.
I dati sono allarmanti.
Le biblioteche pubbliche sono frequentate da una parte molto esigua della cittadinanza, per lo più si tratta di studenti delle scuole inferiori o superiori e di universitari, che usufruiscono però dei servizi offerti sempre all’interno del loro circuito formativo, non diventando mai veri e propri utenti.
Siamo di fronte ad uno svilimento generale del ruolo di accesso all’informazione e alla cultura.
Invogliare alla lettura, oggi, equivale a scommettere su un’idea, piuttosto che su una location in particolare, e provare a modificare gli strumenti di diffusione considerati come quelli “ufficiali”, per aprire la strada a nuove tecniche.
Nascono così alcune interessanti proposte. L’idea di fondo è quella di proporre spazi alternativi “esportando” i libri e la lettura fuori dalle mura delle biblioteche, sfruttando l’affluenza di persone nei luoghi più frequentati (come le piazze, le spiagge, le stazioni ferroviarie, i negozi di parrucchieri, le carceri) e trasformandoli in punti di prestito per chiunque sia interessato.
Da una decina di anni a questa parte, si è avuto modo di rilevare un numero di lettori reali decisamente maggiore rispetto ai comuni utenti di una biblioteca, mettendo in evidenza che talvolta anche la forma ha importanza per il risultato.
Alcune biblioteche in particolare si sono riunite a Castelfiorentino (Firenze) nel 1996, in occasione del seminario “La biblioteca fuori di sé. Storie di libri, lettori, balocchi & profumi..” con il chiaro intento di creare un’iniziativa ad ampio respiro destinata a promuovere la lettura, coinvolgendo i mass media per dare informazioni corrette, perseguendo obiettivi di identità comune, per invogliare lettori potenziali all’incontro e alla condivisione.
Un’altra proposta, sulla scia del book-crossing, è quella del CamminaLibro promosso dalla Biblioteca Comunale di Scorzé, che invita tutti i cittadini a leggere libri, a riportarli, a prenderne altri, a entrare in contatto con altri lettori.. Con l’unico avvertimento di non perderne nessuno.
L’estate ha suggerito a diversi gestori di località turistiche, specie quelli degli stabilimenti balneari, di attivarsi a questo proposito mettendo a disposizione del cliente una serie di libri, dai gialli alle poesie ai romanzi rosa ai saggi, nella convinzione che capiti a qualsiasi villeggiante di proporsi di leggere un libro (“Adesso che sono in vacanza!”) e poi, puntualmente, di dimenticarselo sul letto mentre si è alle prese coi preparativi per la partenza.
Capita così, che accanto all’ombrellone, ci si ritrovi un libro, magari proprio quello che si aveva intenzione di leggere da tempo!
Questo è quello che hanno fatto a Rimini, Cervia, Livorno, Pesaro, Venezia. E non solo qui.
Nelle spiagge del Cilento, la mattina, è possibile richiedere un libro assieme alla sdraio, per restituirlo poi all’ora del tramonto.
Presso Misano Adriatico (Rimini) è stata istituita una vera e propria biblioteca balneare, che mette a disposizione il patrimonio letterario della propria biblioteca, che consta di circa 25 mila volumi, ai bagnanti, attraverso l’iniziativa Libri-A-Mare.
Tutte queste offerte non fanno altro che accrescere la clientela standard delle biblioteche, che a settembre, ci auguriamo, torneranno ad aprire le porte a più persone rispetto all’anno precedente, in quanto hanno visto riconosciuta la propria visibilità e il ruolo di garanti della cultura.
L’estate imperversa.
Che altro dire, se non ‘Buona lettura’?