Nella maggior parte dei casi almeno una persona su tre ha vissuto un’adolescenza difficile. Nel cinquanta per cento di questi casi, ognuno di questi adolescenti complicati ha pensato che crescere significasse soffrire in maniera sempre più profonda. Nel dieci per cento , di questo cinquanta per cento, quegli stessi adolescenti problematici avranno pensato di essere speciali, sentendosi, spesso, fuori posto. Uno soltanto, però, può dire di essere un adolescente problematico con una fantasia fuori dal comune ed un modo di comunicare, la propria infelicità, in un modo paradisiaco ed estasiante. Questo adolescente è il protagonista di questa storia, il cui titolo lascia presagire tragiche disavventure e un finale a luci scintillanti, mentre l’andamento del libro è tutt’altro che regolare e tende a diramarsi ed inforcarsi nel corso della narrazione.
La storia sembra quella classica da telefilm americano, un ragazzo borghese, con un’educazione di alto livello, la passione per cose strane, tipo la lettura ( personalmente, non comprendo, né condivido, la scelta dell’autore di descrivere la lettura come un’attività stravagante),problemi in famiglia e un grande bagaglio di pensieri e preoccupazioni che svuota, puntualmente, solo in presenza della figura-fulco del libro, nonché l’unico essere umano capace di comprendere ed interpretare le scelte di vita del giovane adulto problematico, la nonna. La descrizione di James, questo il nome del protagonista, mi ha ricordato quella di un famoso personaggio, il vecchio caro Holden, un giovane con problemi esistenziali, manie di persecuzione e un’estrema voglia di cambiare le cose. Sebbene, com’è ovvio, i problemi di James e quelli di Holden siano difficilmente paragonabili , alcuni passi del libro cameroniano, mi hanno riportato alla mente le stesse difficoltà che il personaggio di Holden riscontrava nell’integrarsi in un tessuto sociale estremamente glassato e mondano.
Il nostro amico newyorkese, è di certo uno dei caratteri meglio riusciti della penna di Peter Cameron, autore ,tra l’altro, di un altro splendido libro intitolato Quella stella dorata. Cameron è nato nel ’59, è un famosissimo scrittore statunitense e, a tutti gli effetti, può essere considerato un uomo affascinante. I suoi libri sono sempre pervasi da uno strato intenso di malinconia mista a speranza propositiva. Il libro di cui ci occupiamo ora, incarna pienamente la personalità dell’autore che aggiunge, alla foga di un adolescente, l’ironia di un uomo sagace ed attento che, spesso, devo dire, poco si adatta alla descrizione di James, sebbene la figura di quest’adolescente prescinda dai canoni descrittivi standard, per sforare, in un universo parallelo govenato dalla mente superiore della fantasia, tutta newyorkese, del nostro moderno Holden.
Un libro che consiglierei di leggere tutto d’un fiato, in modo tale da non lasciare che le pagine prendano il sopravvento sui ricordi e lascino passare inosservati quei piccoli quadri d’interno domestico che tanto affascinano la cultura caotica del modernismo.