Il dolore è uguale in tutto il mondo.
Il dolore che nasce nel cuore e mette le radici dell’ansia e della malinconia è unico in tutte le persone. È quel dolore che nasce quando l’uomo distrugge ciò che esso stesso ha creato ed è stato creato per lui, ciò che alla fin fine è sangue del sangue, quando l’uomo distrugge, incendia e sradica i suoi stesi fratelli, i suoi stessi figli, in nome di un dio religioso, di un dio denaro e politico. In nome del dio denaro l’uomo distrugge incendia e sradica i suoi stessi fratelli.
E come potevamo noi cantare
Con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento
Salvatore Quasimodo
E come poteva lui cantare quando la morte aleggiava nel suo cuore’? Come poteva, Quasimodo, abbandonarsi all’ebbrezza della poesia e della gioia che essa porta? Quando la sua madre suprema, la sua terra, cadeva inerme e umiliata sotto le mani di chi non v’era mai nato? Quando le terre e le piazze si tingevano di rosso, quando l’aria veniva riempita e ghiacciata dalle urla e dai pianti di madri straziate dal dolore? Come poteva, Quasimodo celebrare la vita ancora una volta?
Per cui ecco, una poesia per zittire la poesia.
Un voto, alla fronde dei salici, di silenzio. La promessa di tener la parola, e le cetre del canto, appese ad un chiodo, in attesa di tempi migliori, in attesa di una risata, di un barlume d’ispirazione ,in attesa di vita. Una poesia di lutto, in tempi di guerra, con vaghi echi patriottici che galleggiano tuttavia in un mare di tristezza e angoscia per le perdite, per la morte, per il sangue. Il voto di un poeta, quello di tener la poesia segregata. Un voto quasi impossibile da rispettare.
“Alle fronde dei salici” apre “ Giorno dopo giorno”, una delle tante raccolte di Salvatore Quasimodo. Ma questa volta, l’intera raccolta è intrisa delle vicende italiane dell’epoca, della situazione disastrosa della seconda guerra mondiale , che tocca così intensamente l’animo delicato del poeta che , tempo prima, si commuoveva e s’innamorava del mare e del suono delle sue onde.