Ieri, 12 giugno, l’astrofisica e divulgatrice scientifica Margherita Hack ha compiuto 90 anni.
Quasi un secolo vissuto interamente ad apprendere e riportare ciò che lei stessa divorava quotidianamente. La passione per la fisica e per l’astronomia, la consapevolezza di riportare la scienza ad un livello più alto rispetto a quello a cui era stata assegnata.
Società e scienza, due pianeti nati e costruiti in modo da non potersi mai incontrare, eppure l’astrofisica fiorentina è riuscita ad avvicinare al mondo scientifico, così chiuso, spesso sconosciuto, giovani, famiglie e si, anche bambini. La chiave che ha aperto la porta di questo percorso assai difficile è stata innanzitutto la capacità di comunicare, nata dalla fusione dei media e della parola.
Divulgatrice convinta, Margherita Hack, ha saputo conciliare lo studio in laboratorio con la pubblica apparizione. Scardinando tutti i luoghi comuni più profondi, è stata in grado di parlare a vasti pubblici, prendendo posizione su temi da sempre vittime del tabu. Lo schieramento politico, religioso e sociale le è valso non pochi problemi, prontamente messi a tacere dalla capacità senza fine della Hack di riportare l’attenzione sulla scienza che la stessa reputa punto di partenza della conoscenza umana.
“La colpa di Eva è stata quella di voler conoscere, sperimentare, indagare con le proprie forze le leggi che regolano l’universo, la terra, il proprio corpo, di rifiutare l’insegnamento calato dall’alto, in una parola Eva rappresenta la curiosità della scienza contro la passiva accettazione della fede”.
La continua pubblicazione di libri (da ricordare i fondamentali “Stellar Spettroscopy” e “Libera scienza in libero Stato”) e di riviste (come quella di divulgazione scientifica “Le Stelle” fondata con Corrado Lamberti) le ha permesso di creare un contatto con i suoi lettori, che non sono più i soliti esperti del settore, ma anche semplici ascoltatori che diventano da unicum a comuni utenti.
Un merito attribuibile a pochi.
La scienza emerge dal buco nero in cui era caduta e ritorna ad essere protagonista grazie ad una donna appassionata. Televisione, web, riviste, letteratura, la Hack riesce con ogni mezzo a divulgare un sapere che è fondamento della società. L’uomo consapevole di ciò che gli gira intorno. Perché la letteratura è prima di tutto forma d’espressione, capace e utile, è mezzo e storia, è parola e comunicazione.
Atea e sportiva da sempre, ha fatto delle proprie peculiarità un punto di partenza e di ritrovo ritornando spesso alle origini, per poi, da lì, ripartire.
“Il compito della scienza è cercare di capire quali siano le leggi che regolano l’universo, la nostra vita, i nostri pianeti, senza ricorrere a Dio. Ricorrendo a Dio non c’è più bisogno di scienza. È come se Dio ci desse da fare le parole crociate, tanto poi se non si fanno, spiega tutto lui. Il compito della scienza è proprio quello di fare a meno di Dio. Cercare di capire con la propria ragione”.
Nel 1995 ha ricevuto il Premio Internazionale Cortina Ulisse per la divulgazione scientifica. Quella divulgazione a lei cara, che le ha permesso di divenire oggi una delle figure più importanti nell’ambito scientifico in Italia e nel mondo. Nessuna fuga dei cervelli, ma un cervello messo in moto e poi prestato al grande pubblico.
Una donna coraggiosa. Buon compleanno Margherita.