L’incantamento singolare e di terrore a cui è costretto l’alfiere durante i pleniluni
Si avverte leccando la speciale sfilata carnevalesca dei
Parcheggiatori delle prime albe.
Sudando fra le feritoie di una seggiola priva di una gamba, concedo ai fanti
La psicologica analisi anti-freudiana del dimenticatore dei sandali sfilacciati
Sulle strisce pedonali.
E’ inappellabile il ricorso sornione e vendicativo del semaforo: si fissa
Su una mistione inconcepibile fra il suo rosso e il suo
Giallo, forse era arancio.
La veridicità si analizza dalla lettura delle sedute societarie a cui
Partecipano l’omicida delle linee orizzontali e
Il cinico osservatore dello spettacolo, colmo di scempio e di
Deplorevole ansietà per una mancata ordinarietà
Di cammino tra l’asta
Ricamata di rame che regge il semaforo, e la fermata dei passeggeri
Metafisici.
Talvolta il suocero della pioggia si lamenta della
Scomoda ergonomia della poltrona marmorea regalatagli
Dal preludio di morte che intona
Il flautista bevitore di laghi.
Crede ancora, maledetto romantico privo di gusto nel piangere
I venti alcolizzati, ai fulminei spasmi di amarezza febbrile
Del credente, imperterrito, di fronte
Ad una relazione platonica fra amanti
Invertebrati.
Cosa mangerò?
Cosa berrò?
Cosa farò incidere sul retro della mia scacchiera di fil di ferro?
Non ho mai invaso la strettoia che schiaccia la pacatezza d’attimi
Che una bocca, aperta, sente ingurgitando acqua di pioggia
Asessuata.
Gli uomini godono del poetico spegnimento
Della sessualità causata dall’incoraggiante apparizione
Di una toga nera tra le allucinazioni fustigate da una
Seconda estrema unzione…
Sanno di non ricevere perdono, eppure la vogliosa consolazione
Di una promessa, naturalmente inavverabile, li rende blasfemi e quindi
Indegni dinanzi alla santità di una morte mancata,
di una dipartita purificatrice.
Io sono orbo, cieco, ma nella mia realtà i bulbi oculari pulsano,
i nervi ottici hanno elettricità…
I miei pedinatori sono astigmatici e inciampano sui lacci dei sadici…
Lo scienziato, sdraiato accanto a me, tentando una vana corruzione fatta di empirismo, cerca di estorcermi il segreto, depositato nei cruciverba
Delle strisce pedonali.
E’ un segreto!
So qual è l’etimologia della parola:
Colore.