Ritorna Bukowski… il vecchio Hank che muove veloci i polpastrelli sulla sua macchina da scrivere, che beve e fuma e forse impreca e forse sputa, perchè è così che lui, lo scrittore che ha fatto della trasgressione il suo segno di riconoscimento, si presenta ai lettori di oggi e di ieri.
“Scrivo poesie per portarmi a letto le ragazze” è un altro dei suoi lavori crudi, diretti, violenti, di un arte che ti arriva dritta in faccia per quanto è forte, per la sua carica vitale e per quella del suo artefice, un uomo che tutto sommato non aveva grandi ambizioni, anzi la sua grande ambizione era quella di non essere nessuno perché gli sembrava la soluzione più sensata e poi, poi è diventato Bukowski. Una raccolta di prose giovanili, di un Charles che accosta una battuta a un’ altra, vizi, peccati, manifesto di pensiero che denuda e dissacra, come lo stesso titolo ne è un evidente dimostrazione.In queste pagine c’è il sesso, violento, senza sentimento, insensato: La storia dello stupratore che rinchiuso in cella, non si sente uno di loro, un violentatore, e ricorda l’esperienza con la signora Weber e sua figlia, una donnina che l’ha fatto entrare in casa perchè voleva si lavasse.
“Lei è un uomo carino ma è proprio sporco. Non ha un posto per lavarsi?” “Non ho nessun posto dove andare a lavarmi, abito in una baracca di cartone” “Perchè non usi casa nostra?” “La gente non fa cose del genere ragazzina. Ciascuno usa casa propria e nella mia non c’è acqua” “Ma ti lascio usare casa nostra. Al piano di sopra c’è l’acqua e il sapone…” “Beh ti ringrazio molto ragazzina ma devo rifiutare la tua offerta. E oltretutto a tua madre non piacerebbe” “Ma mia madre è andata in centro!” “Vuoi dire che sei tutta sola ragazzina? Sei proprio sicura?” “Sicuro che sono sicura” “Allora va bene ma non ho diritto di stare in casa di tua madre” “Non lo verrà mai a sapere. E tu sei così sporco che mi dispiace tanto per te signore!” “E non lo dirai mai a nessuno, qualsiasi cosa succedesse?” “Qualsiasi cosa succedesse” “Promesso? Parola d’onore?” “Prometto. Parola d’onore” “Sei proprio una brava ragazzina, proprio una brava ragazzina…”
E ancora 80 aeroplani non ti danno diritti; La pace, bello mio, non vende; Il vecchio professionista; Taccuino di un vecchio sporcaccione, Il vizio dello scrivere sono solo alcuni titoli dei racconti di questa raccolta; E’ forse superfluo sottolineare quanto Bukoswi non sia semplice: non è lettura distensiva, non è puro piacere, né per chi legge, né per lui che ha scritto. Il vecchio Hank infatti, non ha frequentato nessuna scuola di scrittura, non si cura di raffinare le parole, non si serve di ghirigori: lui la realtà la mostra così com’è; il guaio è che è la realtà degli stupratori, depravati, folli. Tra bicchieri di vino, ceneri di sigaro e avendo come compagna assidua la tristezza, lo scrittore statunitense si trascina tra strade e bar, perchè lì c’è il vero spettacolo, perchè lì trova l’ispirazione: tra la gente.