Uaglio’, è una situazione veramente da brivido, tiene proprio ragione Mario: quando tieni in mano la pistola è tutta un’altra vita: il mondo pare che ti sta sotto i piedi, ti senti un uomo con le palle, una specie di re. Gesù forse si sentiva così quando è nato. E’ vero, lui non faceva rapine, scippi e furti vari, ma evidentemente o teneva i soldi o ne poteva fare a meno; io dal canto mio soldi non ne tengo. Mia madre non lavora, mio padre guida i pullman, siamo sei figli – una è pure cionca- e a stento teniamo i soldi per la spesa. E’ ovvio che uno va a rubare!
E poi tra poco viene Natale e devo fare i regali. Uno in particolare a Shantall che sta sulla sedia a rotella e non esce mai- mi fa una pena- una poltrona di quelle che fanno mo’ che si alzano e si abbassano e camminano pure. Io mi voglio accattare la Play Station. Se devo dire la verità, a parte la paura, io guadagno bene e non rischio la galera fino a quattordici anni. Cioè, dicono che c’è la presunzione assoluta fino a quattordici anni e la presunzione relativa fino a diciotto. A scuola non ci vado più – ho fatto fino alla prima media- ma ‘ste due cose le so belle e a memoria. Ho provato a lavorare in un bar, ma mi davano una miseria quando me la davano e se me la davano, non conveniva, e allora mi sono messo a fare il bandito. Sono un bandito e non un delinquente, i delinquenti fanno schifezze per puro sfizio, i banditi no, devono vedere come tirare a campa’ e un po’ sono anche romantici. Io per esempio sono un ragazzo romantico assai, lo dice pure Rosina per questo mi vuole sposare appena facciamo 18 anni. A livello di frasi d’amore i poeti dei libri non li vedo proprio. Innanzitutto quando lavoro penso sempre a lei e ai suoi occhi che mi sembrano due fanali e mi immagino che dopo che abbiamo fatto l’amore le do i regali. Ha avuto già un bracciale d’oro e un telefonino con la tivvù.
Rosina è una brava ragazza, sa che lavoro faccio e non dice niente, capisce.
In secondo luogo, questo vuol dire che veramente sono romantico, scrivo rime per lei, l’ultima è stata: Rosina, rosa senza spina, fiore di Forcella, cuore di bambina.
Fino ad oggi lavoravo con un coltellino da cucina, poi Mario, l’amico mio che pure fa il bandito, mi ha messo in testa la storia della pistola ed eccomi a lavoro con una calibro 42. Un’arma che non per niente, ma se spari a uno lo fai fuori senza cerimonie. D’altronde tra due giorni è Natale: la gente dei negozi un po’ se le aspetta le rapine e un coltellino non li mette paura. Ci vuole la pistola, non per giustificarmi, ma è la verità.
D’altronde oggi la situazione era un po’ pesante, stava un casino di gente per strada che sembrava formiche in cerca di regali. Il telegiornale dice che ci sta la crisi,ma onestamente qua stanno tutti pieni di buste e bustarelle. In ogni caso, nonostante ‘sto caos, con il motorino in due secondi sono arrivato a Chiaia. Sono entrato nel negozio di scarpe che tenevo di mira – mo’ che ci penso per Natale a Rosina posso pure prendere le scarpe firmate- giusto quando non ci stavano clienti. Ho cacciato la pistola dalla tasca e il signore del negozio- per la verità un po’ mi stava sopra alle scatole perché si atteggiava da morire con quel capello biondo tinto, l’abbronzatura da marocchino e la papalina colorata- non ha manco detto “a”. Ha aperto subito la cassa, ha detto alla commessa di abbassare la saracinesca e mi ha dato l’incasso. Insomma è vero, la pistola ti dà potenza, come fossi un re. Una volta che mi ero preso i soldi mi ha pure fatto uscire comodamente. Teneva gli occhi del terrore. Ho visto l’abbronzatura sulla faccia scomparire, era diventato pallido. Se lo merita, quell’atteggiato.
Uscito dal negozio di scarpe con tutti quei soldi ho avuto paura, non della polizia che è passata davanti a me e non mi ha manco guardato, ma del fatto che se un delinquente mi aveva puntato, quello i soldi me li levava. E addio Natale. Io i soldi glieli darei, la verità; quella è gente che spara d’altronde. E a morire io non voglio morire: quelli ti appostano e altro che pistola o dai i soldi o te ne devi solo fuì, non c’è altra possibilità. Io non voglio fare la fine dell’amico mio che per reagire a ‘sti mariuoli si è trovato lungo lungo nella bara. Era un ragazzo alto e grosso, quando lo vedevi ti pareva assurdo immaginarlo nella bara e invece. Comunque, uscito dal negozio, non so perché ma mi sono sentito inseguito. Forse la fissazione, ma sentivo i passi precisi di uno dietro di me. Quella la fissazione è brutta, quando ti fissi è come se sognassi dal vero. Io capisco che uno può pure impazzire, quello il cervello è una sfoglia di cipolle. Lo so che a Chiaia nel rumore di Natale, tra Babbi finti che suonano, gente che allucca, le luci che pure suonano, non sembra possibile sentire i passi di un delinquente, ma che devo fa’ a me così mi sembrava e allora con una paura addosso ho cominciato a camminare veloce – mai far pensare che hai capito che ti seguono – e un po’ per rifugiarmi, un po’ per la necessità dei regali di Natale, sono entrato nel primo negozio di vestiti che mi è capitato.
Tenevo l’affanno, la tachicardia, ero tutto sudato e le gambe mie volevano solo scappare. Ho fatto un respiro ma la tachicardia stava ancora dentro di me: è che tenevo lo stress di comprare i regali e pure la paura di quello che mi seguiva. A quel punto per non impazzire ho preso il primo vestito sulla stampella, ho buttato tutti i soldi che avevo sul bancone e me ne sono scappato. Un razzo a confronto mio non era niente. Sono arrivato al motorino in un secondo, forse ho pure spinto qualche vecchia per terra, ma non me fotteva niente: stavo sano e salvo sul motorino e il delinquente non mi seguiva più. Sul motorino sono andato veloce, sono passato con due rossi, al terzo però mi sono fermato. Ma no perché non potevo passare, è che ho pensato e mo’ come faccio? Di regalo ne ho comprato solo uno, il vestito per Rosina, e per mamma e per papà e per Shantall, come faccio? Sto un’altra volta senza soldi, li ho lasciati tutti nel negozio. A tornare indietro non potevo, se stava ancora il delinquente non mi conveniva.
Mi è venuto un avvilimento. Domani mi tocca un’altra rapina, mannaggia a me! Mo’ addio a domani come me lo immaginavo, mannaggia a Natale! Mo’ devo lavorare pure la vigilia per comprare i regali e la playstation, ma un poco di riposo non mi spetta pure a me?