No, non era una passeggiata.
Quando ci hanno presi in braccio Gretel strillava: ”No, non voglio venire! Lasciatemi!”. Naturalmente, nessuno la ascoltava. Io ero paralizzato. Non riuscivo a credere che la signora e il suo nuovo compagno potessero farci questo. Quando ci hanno infilato in un sacco ispido e buio e poi dentro quella macchina puzzolente e rumorosa ho capito che lo stavano facendo per davvero.
”Signora, la prego! Suo marito ci voleva bene… Saremo buoni, lo giuro! Diglielo anche tu, Hansel!”.
”Gretel, smettila! Non lo vedi che è inutile? Stai buona e zitta”.
Non so dove ci hanno portato. So solo che la mia sorellina Gretel e io siamo lontani da casa. Soli. E che questo forse è un bosco.
Lo so, è stupido ma ce l’ho un po’ con mio fratello. D’accordo, che cosa poteva fare? Ma tutto – morsi, calci…che ne so? – tutto sarebbe stato meglio che farsi chiudere in un sacco e finire in questo posto strano.
”Hai fame, Gretel? Non avere paura, qualcosa la troveremo di sicuro”.
Povero Hansel, cerca di fare del suo meglio per consolarmi. Sì, ho fame e ho anche freddo. Se penso che si sta facendo sera e che fino a ieri eravamo al caldo, a casa, senza problemi di cibo… La signora non ci faceva mancare niente, eppure è andata a finire così. Se suo marito non fosse morto tutto questo non sarebbe successo. Ora ha un nuovo compagno, stanno per avere un figlio tutto loro e per noi non c’era più posto a casa. Com’era bello invece quando stavamo con la mamma! Quando succhiavo il suo latte mi sembrava di bere amore, umido e caldo. Fu un’altra macchina rumorosa e puzzolente a separarci da lei. Odio le macchine. E ho freddo. E fame. Ma non posso dire tutte queste cose ad Hansel, lo renderebbero ancora più triste. ”No, io non ho paura”.
Stanotte abbiamo dormito accucciati in una buca, io e Gretel. È stata coraggiosa, non ha fatto storie. Meno male. Oggi cercheremo di ritrovare la strada di casa. Magari vedendoci tornare la signora e suo marito cambieranno idea e ci terranno con loro. In ogni caso dobbiamo andare via da qui. È pericoloso. Qualche animale potrebbe aggredirci. Saremmo proprio un bel pranzetto per un lupo o una volpe…
Niente da fare. Solo alberi, fiori, radure, insetti che ci ronzano intorno al naso, odori nuovi e strani, rumori che ci mettono paura ad ogni passo, uccelli che ci guardano dai rami. E l’acqua! Io e Hansel non sappiamo nuotare… e se la strada di casa fosse oltre il fiume? Dovremmo trovare il modo di attraversarlo. Stamattina ero così piena di energia… pensavo davvero che ce la potessimo fare.
Stanotte ho creduto che saremmo morti. Gretel aveva perso tempo a cercare qualcosa da mettere sotto i denti.
”Non mettermi fretta!”.
”Gretel, nascondiamoci! Sento che potrebbero prenderci e…”
”…mangiarci. Sei il solito coniglio fifone!”.
”Io vado a nascondermi nel solito posto. Tu fai quello che vuoi”.
Gretel si farebbe sbranare piuttosto che darmi ragione, ma quando me la sono vista arrivare di corsa, che tremava tutta e faceva paura a vederla, non me la sono sentita di dirle: ”Te l’avevo detto”.
Non mi ha neanche saputo spiegare se l’avesse inseguita una volpe, un gatto selvatico o, che so io, un lupo.
”La paura non fa differenze”, mi ha risposto.
E per chi la conosce, è già tanto.
Ci ha catturati una strega.
Una vecchia orribile, che ha messo me e mio fratello all’ingrasso.
Moriremo. Non riesco a pensare ad altro.
Con la scusa che ci avrebbe riportati a casa… ci ha attirati con l’acqua fresca e tante cose buone da mangiare.
Ha messo una pentola a bollire ed ha acceso un grande forno…
Mio fratello è completamente muto e immobile per il terrore, io grido con tutta la voce che non ho mai avuto.
Grande Gretel! È riuscita ad aprire la gabbia con i denti! Gliel’abbiamo fatta, a quella strega!
È notte. Siamo stanchi e affamati.
”Dai Hansel, usciamo a cercare qualcosa da mangiare”.
”Sei pazza!? Ti sei scordata di stanotte?”.
”Esco lo stesso. Resta qui se te la fai sotto”.
Naturalmente, l’ho seguita.
”Hansel, guarda! Una strada!”.
Rumore di un motore in corsa. Fari. Abbaglio. Frenata.
***
Roger e Jessica hanno finito di gustare la loro pappa. Hanno sonno. È stata una giornata lunga ma felice: corse, giochi, coccole e una voce dolce a tranquillizzarli, ad insegnare loro gratitudine e fiducia.
Per i due fratellini un nome diverso, una nuova vita piena di cure e calore.
Manuela ama i conigli nani.