L’attività persuasiva, di accoglienza bonaria, squisitamente letteraria, che svolge un romanzo, parte da una struttura, a mio avviso, congegnata didentro una movimentazione di parole giustapposte che dichiarino tecnica (non esageratamente illuminata o attesa in una forma troppo sublime ma, ci s’aspetta, alquanto matura). Questo romanzo purtroppo, ne è carente.
Il lavoro di Giacovazzi, che racconta della vita di tre uomini uniti all’interno del medesimo amore verso il proprio sesso uguale, e dunque della reunion traslativa e di infezione sessuale che i protagonisti (Francesco colui che ha dato inizio a questa infezione d’amore, il figlio Vincenzo, il nipote Aldo -poi la valvola finale del meccanismo di “insegnamento carnale”-) assumono, seppur in maniera differente nella loro soggettività di carne, un iniziale insegnamento verso il lettore che è scortato per temi delicati come: pedofilia, omosessualità ed esistenza circolare consanguinea legata dal godimento fallico. L’estremizzazione del fallo che porta alla pedofilia o ad una fanta-storia genealogica per il mondo (Napoli, Rio de Janeiro, Pescara, Milano, Londra e Budapest), seppur smossa dal Giacovazzi con terminologia semplicistica di lettura svelta, pecca di estrema semplicità e nella fabula e nella capacità descrittiva. La carenza delle specificazioni di contorno, delle caratterizzazioni morali, filosoficamente, dei personaggi, della certosina movimentazione di riempimento della fantasia del lettore, dello stacco deciso da un luogo ad un altro, della capacità di cangiare ambiente romanzato- con la proposizione “retta” che permette di passare da una città all’altra-, il lack di una esaustiva e particellare scenografia sessuale, seppur forte con l’entrata del tema della pedofilia praticata da Francesco: non permette una promozione letteraria del lavoro di Giacovazzi che definirei più linearmente diaristico ed intimistico. Qualora foste interessati ad una lettura rilassante, trattante oggetti di dibattito morale-pubblico (l’omosessualità e la pedofilia), allora La catena interrotta riesce a rientrare nei vostri gusti personalistici; qualora, invece, intendete investire intellettualmente il vostro logos interiore per cercare un’opera di letteratura piena, dovete necessariamente rivolgervi altrove.
Fu lui a lanciare un grido di soddisfazione quando si liberò infine dal flusso caldo dello sperma; spossato e ansante si lasciò cadere sul corpo del ragazzo il quale, per sua buona sorte, era svenuto pochissimi istanti dopo essere stato così impietosamente posseduto…