La morte racimola bava catramosa sotto le sue gote, e s’avvicina col Benelli… in direzione di Tonon, per poi elencare beatitudini nominaliste, chè del nome mettono “l’incipit precario” contravvenendo all’ Ex-Dio tononiano:
Tonon sputa su Cristo ed il Cristo non si elegge arconte, si scarta pellaccia di pollo dentro il suo ventre; Tonon non ha la verginità della Madonna, brilla di Luciferina scatarrata profonda desolazione, ed un cancro investe il suo infante dentro il corpo. Poi Settimo sfila anelli alla Mors ControUmanoPiacere, ed il Benelli acquista rotondità per via dei tempi del Tempo della camera del figlio, per via degli anni in cui il saio nascondeva il cazzo e lo sperma non era spermicida ma iconografia underground di un San Francesco sporco, merdoso.
Tonon c’ha una sposa: che partorisce non-figli… e la birra battezza entrambi e Dio tracanna soporifere meditazioni luride, poi crescono croste su “Emanuele” e le stimmate si distraggono dal ricordo del Cristo perché spellano procreando un ologramma prometeico: Dio non lo sa, non può sapere della mutazione-media, della disperazione semidivina tononiana, dell’operaia bestemmia con discobolo verbale ed onomatopeico scoreggio contro la Croce del mattino ( il Tutto Tononiano), contro le 7:00, contro la morte covata da Settimo dentro la Silent Hilliana caduta della nebbia abbrustolita!
Tonon costruisce bare-letto: cola sangue dalle ferite e lecca il culo alla signora, eppoi si dirige con il whisky verso il culo della cucina, ogni chiesa-bara è la sua casa; s’è smontato il sacramento (operaio della morte…- Tonon operaio della morte-), per brillare nello shining dell’occhio di Emmanuele chè spreme la barba di Gesù, che grida e destruttura Osanna ruttando birra e filosofia, come in un passaggio metropolitano, quando il neon pare il cielo della Passione conducente al funerale. Settimo non c’ha oculi, Settimo non lo puoi sentire con l’orecchio della modernità!
Tonon cammina per Silent Hill… ci incontra James che ha perso Dio nelle fiamme di Lucifero, che ha perso “le amate genti suburbane” in un crollo alcolico-onirico, che corre sine tempo: corrono in una camera, nelle camere buie, hanno Trinità di Cancro perché posseduti da Settimo e Maria, perché invogliati alla morte prematura; quella dove si dice ci s’ammazzi per non suonare le ossa come uno xilofono. E Iddio non è teologo, dichiara Il Verbo ma non conosce i nomi. E non respirano…: l’uno in Veneto, l’altro a Silent Hill. Sommatoria di incubi anti-freudiani scommessi dal Satana Dei Sogni.
Tonon santifica il lordume dell’ammutolimento divino, sparge ostie su lingue ubriache, piange cenere, vive crepando sul letto-cassa da morto… ma soprattutto (SIA BENEDETTO PERCHE’ E’ DIPARTITO MENTRE SCRIVE), taglia la lingua del Paradiso per plasmare la lingua Luciferina: fuori l’azzurro è viola, Tonon lo sa, uno dei pochi in questo Paese a saperlo.
Amen